29 Mar, 2023 - 17:22

Giustizia climatica, Onu approva risoluzione storica

Giustizia climatica, Onu approva risoluzione storica

L'Onu ha approvato oggi una risoluzione storica sulla giustizia climatica. Il documento varato dalle Nazioni Unite chiede alla Corte internazionale di giustizia (Cig) di emettere un parere consultivo sugli obblighi degli Stati in materia di cambiamento climatico. Ciò può fornire i necessari chiarimenti sugli obblighi giuridici internazionali esistenti e quindi aiutare le Nazioni Unite e i Paesi membri a intraprendere un'azione più forte per il clima.

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Insieme, state facendo la storia

Ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, sottolineando che, anche se non vincolante, un parere della Corte internazionale di giustizia "aiuterebbe l'Assemblea generale, l'Onu e gli Stati membri a intraprendere la strada più audace e un'azione per il clima più forte di cui il nostro mondo ha così disperatamente bisogno":

Cos’è la giustizia climatica?

Il cambiamento climatico può sconvolgere la vita quotidiana di chiunque in innumerevoli modi. Ma non tutti gli impatti climatici sono uguali o distribuiti equamente. Dalle condizioni meteorologiche estreme all'innalzamento del livello del mare, gli effetti del cambiamento climatico hanno spesso effetti sproporzionati su comunità storicamente emarginate o scarsamente servite.

"Giustizia climatica" è un termine, e più di questo un movimento, che riconosce che il cambiamento climatico può avere diversi impatti sociali, economici, sulla salute pubblica e altri effetti negativi sulle popolazioni svantaggiate. I sostenitori della giustizia climatica si stanno impegnando affinché queste disuguaglianze vengano affrontate frontalmente attraverso strategie di mitigazione e adattamento a lungo termine.

In un un blog delle Nazioni Unite si legge:

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Gli impatti del cambiamento climatico non saranno sopportati in modo equo o equo, tra ricchi e poveri, donne e uomini, generazioni più anziane e giovani. Il cambiamento climatico sta accadendo ora e riguarda tutti noi. Nessun paese o comunità è immune. E, come sempre, i poveri e i vulnerabili sono i primi a soffrire e i più colpiti.
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Giulia Danielli
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