Ultime notizie su Graziano Mesina: il criminale sardo rifiuta cure e diagnosi, per lui non saranno disposti i domiciliari: resterà quindi nel carcere di Opera a Milano.
Graziano Mesina non otterrà nessun deferimento della pena. L'esponente di spicco della criminalità sarda è nel carcere di Opera e "rifiuta" cure e accertamenti clinici: questo rende difficile capire quale sia effettivamente il suo stato di salute. A comunicare delle condizioni di Mesina è il tribunale di sorveglianza di Milano tramite un provvedimento che si inserisce in una consolidata giurisprudenza: il differimento della pena, con scarcerazione, non è concesso laddove il detenuto manifesti contrarietà a cure e diagnosi. Lo stesso tribunale, nei giorni scorsi, aveva negato ad Alfredo Cospito i domiciliari sostenendo che il suo digiuno fosse "strumentale" a ottenere un regime cautelare più mite.
Mesina era anche uscito dal carcere nel 2004 dopo quarant'anni di carcere per una grazia concessa da Ciampi su impulso del ministro Castelli. Nel giugno 2013 però Mesina viene nuovamente arrestato a Orgosolo perché con la sua banda stava organizzando un sequestro di persona: aveva già in mente come agire. Inoltre è ritenuto dai magistrati come capo di un'organizzazione dedita a traffico di stupefacenti, furti e rapine. Il 12 dicembre 2016 è condannato a 30 anni di reclusione. Nel 2020 è nuovamente latitante per poi essere catturato nella notte tra il 17 e il 18 dicembre 2021. Era stato catturato in un'abitazione di Desulo e ricondotto nel carcere di Badu e Carros. Dallo scorso giugno è trasferito nel carcere di Opera.
Noto anche con lo pseudonimo di Gratzianeddu, Mesina è uno dei criminali italiani più famosi e conosciuti. Sicuramente è il più famoso esponente del banditismo sardo del dopoguerra ed è autore di ventidue evasioni-di cui dieci sono riuscite. Negli anni '90 ha fatto da mediatore nel sequestro del turista Farouk Kassam.