Allarme siccità estate 2023, -63% di neve nell’ultimo inverno. Nell’ultima stagione è caduta 1/3 della neve degli ultimi dodici anni.
Zero neve, è allarme siccità. L’inverno ormai alle spalle e l’inizio della primavera e di temperature più miti solitamente porta ingenti quantità di acqua a valle alleviando la siccità ma il vero problema è che di neve in montagna ce n’è poca e quindi fiumi e laghi in anticipo rispetto ai mesi caldi soffrono già la siccità.
A lanciare l’allarme è uno studio della Fondazione Cima (centro internazionale di Monitoraggio Ambientale) con le montagna italiane che nel passato inverno hanno avuto un terzo della neve rispetto alle medie degli ultimi 12 anni.
La previsione è che andremo verso un’estate peggiore di quella dell’anno scorso, che ha causato 6 miliardi di danni all’agricoltura italiana e anche un forte aumento dei prezzi dell’origine.
Nel mese di marzo, quando si raggiunge il massimo di accumulo di neve sulle montagne italiane, di solito si depositano tra i 10 e i 13 miliardi di metri cubi d’acqua sotto forma di neve ma quest’anno siamo arrivati a soli 4.
Una mancanza del 63% rispetto alle medie stagionali e ancora peggio rispetto allo scorso anno quando furono 6 miliardi di metri cubi. Il motivo sono le temperature sempre più elevate, con la crisi che è destinata ad aggravarsi nei Paesi Mediterranei.
Il 2022 è stato un anno nero per il discorso idrico, uno dei più caldi e secchi, che ha visto il 50% in meno di neve e quasi il 50% in più di fabbisogno idrico per l’irrigazione, con danni che non sono solo nell’agricoltura ma anche nella produzione elettrica.
In una panoramica più ampia, l’Italia non è sola anzi, anche altri Paesi europei ne stanno soffrendo, raramente già a marzo/aprile si è già parlato di siccità e questo non è un buon augurio per l’estate.