Torna la tensione al confine tra Libano e Israele, dove i militari di Gerusalemme riportano la notizia di lanci multipli di razzi da parte di Beirut. L'esercito israeliano riferisce che "l'ordigno è stato intercettato con successo", mentre risuona l'allarme aereo nella città di Shlomi e nella regione settentrionale di Moshav Betzet.
Quasi contemporaneamente, la National News Agency libanese comunica una controffensiva nemica sul proprio territorio. In entrambi i casi non si segnalano fortunatamente vittime, ma ci sarebbero alcuni feriti. Secondo il rapporto, l'artiglieria israeliana ha sparato "diversi proiettili verso la periferia di due villaggi dopo il lancio di razzi di tipo Katyusha, di derivazione sovietica".
Pasqua particolarmente caotica per Israele, alle prese con tensioni crescenti attorno ai propri confini. Ieri il raid contro un gruppo di attivisti palestinesi all'interno della Moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme Est. Oggi bombardamenti con razzi sia a nord verso il Libano che a sud verso la Striscia di Gaza.
Fonti governative confermano che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu "sta ricevendo continui aggiornamenti sulla situazione della sicurezza e condurrà una valutazione con i capi dell'establishment della sicurezza". Il ministro della Difesa Yoav Gallant è stato informato sui dettagli degli eventi al confine settentrionale di Israele, ha dichiarato un portavoce del ministero. La situazione è estremamente calda e non si dirige in una direzione pacifica di qui a breve.
Il nemico di Israele in Libano è il movimento autonomo sciita Hezbollah, secessionista sin dalla guerra civile e di sostegno ai gruppi palestinesi. Dopo il raid di ieri all'alba il collettivo aveva promesso di intraprendere tutte le misure necessarie contro Israele, denunciando l'attacco contro i fedeli. Il gruppo Hezbollah è "imparentato" con Hamas, l'organizzazione islamica che governa la striscia di Gaza: entrambi simpatizzano con il terrorismo islamico della Jihad.