A Torino, due genitori di origine marocchina legano la propria figlia quattordicenne in camera per rimproverarla di un rientro troppo tardivo. La notizia è tuttavia destinata a far discutere dopo che il giudice ha scelto di scagionarli in seguito alla valutazione di tutte le informazioni riportate dal notaio di famiglia.
La dinamica dell'episodio, infatti, racconta di un litigio ormai divenuto costante tra genitori e figlia, al punto che i primi avevano deciso di "rimediare" all'esuberanza della ragazza legandole mani e piedi con un foulard, costringendola a restare in camera. Le urla della quattordicenne avevano allertato i vicini che dopo aver chiamato le forze dell'ordine spedivano così i genitori in questura per poi arrestarli successivamente. Nello specifico, era stata la pm Lisa Bergamasco ad accusarli di maltrattamento e di sequestro di persona.
Uno scenario che poteva sembrare raccapricciante ha poi assunto contorni molto più definiti e chiari al momento dell'udienza di convalida dell'arresto. In questa fase, è stato l'avvocato di famiglia a giocare un ruolo cruciale nella vicenda portando dinanzi al giudice prove determinanti a favore dei genitori.
Dalle foto e i video mostrati, difatti, la ragazza appariva decisamente fuori di sé arrivando persino ad impugnare un coltello contro i propri parenti; da lì la decisione del giudice di scagionare i due genitori con la seguente motivazione:
Una tesi successivamente suffragata dal fratello della ragazza che ha dichiarato: