L'Italia si allinea alle iniziative già espresse in altri Stati occidentali: sei giornali della carta stampata hanno firmato un appello congiunto chiedendo la liberazione di Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal arrestato due settimane fa in Russia con l'accusa di spionaggio.
La lettera è rivolta ad Alexei Paramonov, neo insediato ambasciatore russo a Roma, con cui i direttori dei quotidiani colgono l'occasione per dare il benvenuto. A lui è demandato l'incarico di farsi intermediario rispetto ai rappresentanti diplomatici della Federazione Russa a Washington e Parigi rispetto alla "profonda preoccupazione e alloro sconcerto per l'arresto e l'incriminazione a Mosca di Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal".
Esprimendosi a nome dell'intera categoria giornalistica tricolore, e nello specifico per i singoli dipendenti delle sei testate coinvolte nell'iniziativa, si annuncia "la ferma condanna verso questa decisione, interpretando un sentimento diffuso nell'opinione pubblica". Di Gershkovich, report americano di origini sovietiche stanziatosi sui Monti Urali, si elogia "il lavoro da professionista serio e stimato nonostante la sua giovane età".
Il giornalista è stato formalmente incriminato lo scorso 9 aprile dal'FSB, il servizio di sicurezza russo. Il Tribunale di Mosca sarà chiamato a esaminare l'appello presentato dai suoi avvocati in un'udienza fissata il prossimo 18 aprile. Con ogni probabilità, Gershkovich non potrà abbandonare il carcere pre-detentivo di Leftereovo prima del 29 maggio. Un caso abbastanza analogo nella dinamica a quello che ha riguardato più di un anno fa Brittney Griner, la giocatrice di basket arrestata per possesso di un liquido alla cannabis e poi utilizzata per uno scambio di prigionieri.
Chi sono i firmatari dell'appello congiunto per la liberazione di Evan Gershkovich?