L’attuale sottosegretario al ministero della Cultura Vittorio Sgarbi annuncerà nella giornata di domani la sua candidatura a sindaco di Arpino, comune in provincia di Frosinone. Una scelta dalla forte tradizione storica, visto che la città ciociara diede i natali a Cicerone e al condottiero romano Gaio Mario. La presentazione ufficiale è fissata per domani, martedì 11 aprile, a mezzogiorno nel corso di una conferenza stampa nelle sale del Cavalier d'Arpino.
Si tratta di un repentino cambio di rotta da parte del critico d’arte ferrarese, il quale aveva chiuso la porta ad Arpino solo due settimane fa. Prioritaria dal suo punto di vista la rielezione a Sutri, il comune nel viterbese di cui è attualmente primo cittadino. Tuttavia, la sua candidatura sostenuta dai civici e dalla Lega si è scontrata con la volontà espressa dagli altri partiti della coalizione, ossia Forza Italia e Fratelli d’Italia. Questi ultimi hanno infatti sponsorizzato il nome di Matteo Amori alle future comunali, una decisione che Sgarbi ha commentato sostenendo di non voler cadere in un’eventuale contraddizione di pensiero.
Un’altra differenza rispetto al progetto originario riguarda proprio il ruolo per cui Sgarbi si candiderà. In principio, infatti, il professore aveva confermato la sua disponibilità a svolgere il ruolo di assessore alla Cultura. Alle urne, il prossimo 14-15 maggio (senza ballottaggio) Sgarbi sarà sostenuto dal sindaco uscente, Renato Rea, giunto al limite dei due mandati consecutivi. Uomo di fiducia sarà invece Massimo Sera, il quale si è fatto da parte per consentire la concorrenza a Sgarbi per il ruolo di primo cittadino.
Con la corsa elettorale ad Arpino, Vittorio Sgarbi conferma la sua tradizione da candidato sindaco. La prima volta fu nella sua Ferrara, nel 1999, quando venne sconfitto da Gaetano Sateriale del centrosinistra nonostante il sostegno di Forza Italia e dei Radicali.
Nel 2006 è inizialmente candidato a sindaco di Milano, salvo poi abortire il proposito appoggiando il candidato di centrodestra Letizia Moratti in una sorta di gentlement agreement: Moratti vince e Sgarbi diventa assessore alla Cultura fino al 2008. Pochi mesi più tardi ottiene la prima vittoria di prestigio, conquistando il Comune di Salemi, nel trapanese. Qui rivitalizza il patrimonio artistico del territorio, eppure una serie di vicissitudini lo portano alle dimissioni nel 2012.
Tra il 2012 e il 2017 è assessore in Piemonte (a Baldissero d’Alba), nelle Marche (a Urbino) e in Calabria (a Cosenza). Successivamente si candida alle Regionali in Sicilia, ma alla fine sposa la causa di Nello Musumeci e diventa assessore alla Cultura per cinque mesi. Dal 2018 è sindaco di Sutri e dopo quasi trent’anni abbandona definitivamente Forza Italia per entrare nel Gruppo Misto.