26 Apr, 2023 - 08:20

Singapore, uomo giustiziato per traffico di cannabis

Singapore, uomo giustiziato per traffico di cannabis

Un uomo è stato giustiziato per il traffico di un chilo di cannabis a Singapore. La condanna è stata eseguita con l'impiccagione dell'accusato e darne conferma sono state le stesse autorità, le quali hanno così ignorato i numerosi appelli giunti dall'estero per rivedere la condanna. Inutili anche gli appelli lanciati per rivedere la pena di morte nella città Stato, che non ha voluto ascoltare nessuna ragione, andando dritta per la sua strada.

Uomo giustiziato per traffico cannabis

"Il cittadino di Singapore Tangaraju Suppiah, 46 anni, è stato giustiziato oggi nella prigione di Changi", così ha affermato un portavoce dell'amministrazione penitenziaria, confermando la sentenza emessa. Scelta che, come era ampiamente prevedibile, ha scatenato non poche proteste, soprattutto tra le organizzazioni a favore dei diritti umani, le quali hanno definito il tutto come "scandaloso e inaccettabile".

Nello specifico, Phil Robertson, direttore per l'Asia di Human Rights Watch (HRW), ha espresso la sua preoccupazione: "L'uso continuo da parte di Singapore della pena di morte per il possesso di droga è un oltraggio ai diritti umani che fa sì che gran parte del mondo si chieda se l'immagine di Singapore moderna e civile sia solo un miraggio". Dichiarazione che hanno trovato l'eco anche del direttore regionale aggiunto di Amnesty International (AI), Ming Yu Hah, che in un comunicato ha voluto sottolineare come "questa esecuzione dimostra l'assoluto fallimento dell'ostinata adozione della pena di morte".

I precedenti

Una scelta, da parte di Singapore, che non è nuova, motivo per il quale le associazioni umanitarie hanno deciso di contestarla a gran voce. Nella città Stato asiatica, infatti, è bandita ogni tipo di droga con pene molto severe anche per chi ne fa uso, per cercare di eliminarne l'uso definitivamente. Nello specifico, la condanna di Suppiah è legata a fatti che risalgono al 2013, ma in generale non si tratta di una pratica nuova.

Lo scorso anno fu giustiziato a morte un uomo con problemi mentali, che nel 2010 era stato arrestato perchè in possesso di circa tre cucchiai di eroina. Nel 2022 in totale sono state eseguite 11 condanne a morte per accuse legate al possesso e al traffico di droga.

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Giorgio Mastrogiacomo
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