Continua il caos sui diritti umani in Myanmar: a spingere sull'accaduto anche l'Onu. Infatti, Tom Andrews, relatore delle Nazioni Unite per i diritti umani in Myanmar, ha chiesto al Giappone - che ha la presidenza del G7 - di inserire nell'ordine del giorno la delicata situazione in Birmania e di parlare appunto dei diritti umani nel Paese così da avere un piano d'azione per fronteggiare questa tragedia.
Nella conferenza stampa dal Correspondents' Club di Tokyo, Andrews ha spiegato che "la comunità internazionale, della quale facciamo parte anche noi, sta deludendo il popolo birmano. Questa situazione sta peggiorando, ed è già orribile." Il delegato Onu è andato in visita in Giappone dallo scorso 19 aprile fino alla giornata di ieri, momento in cui Andrews ha esortato i Paesi del G7 - che si incontreranno a Hiroshima a maggio tra cui anche l'Italia oltre a Giappone, Germania, Canada, Francia, Regno Unito e Stati Uniti - di prendersi carico della situazione:
Nella relazione presentata a Tokyo, l'Onu definisce la situazione dei diritti umani in Myanmar una cosa spaventosa e che sta peggiorando mese dopo mese. Oltre 3.400 persone sono morte per mano delle forze armate: nell'ultimo periodo - fa sapere Andrews - i militari hanno instaurato un regime di terrore tanto da avere un'escalation di violenza.
Lo scorso 11 aprile hanno infatti bombardato una manifestazione dell'opposizione - nel nord-ovest - uccidendo oltre 150 persone, tra cui 40 erano minori. Nella relazione finale, l'Onu ha invitato tutte le nazioni a riconoscere il Governo di unità nazionale (NUG), come unica autorità legittima della Birmania. L'attuale governo - che ha subito il colpo di stato - è stato creato da ex membri della legislatura con l'esercito "Forze di Difesa del Popolo - PDF" che è in lotta con lo spietato esercito birmano.