La solitudine uccide. L'allarme arriva direttamente dagli Stati Uniti, con la 'Surgeon general', ossia una delle più alte cariche della sanità, Vivek Murthy, che spiega come questo problema possa scatenare una nuova epidemia. In una relazione di 81 pagine, la Murthy spiega come circa la metà degli adulti americani viva in una condizione psichica non positiva.
Se si prendono come studio i dati degli ultimi 60 anni, questi mostrano come i nuclei familiari composti da una persona sono quasi raddoppiati. Negli ultimi anni, inoltre, ha pesato anche la pandemia di Covid-19, che ha forzato all'isolamento milioni e milioni di persone sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo, tenendoli lontani da familiari e amici.
Parole che puntano a sensibilizzare l'opinione pubblica, ma anche a lanciare un appello, dal momento che non sono previsti fondi per far fronte al problema. Uno degli aspetti più rilevanti sono proprio la solitudine e isolamento innescano molteplici problematiche psicosomatiche. Tra queste troviamo insonnia, alterazioni immunitarie, patologie cardiache, alimentari, ma anche ansia, dipendenze da alcol e altre sostanze.
Ma cosa intendiamo, di preciso, per solitudine e qual è la differenza con l'isolamento? Le differenze, per quanto possano sembrare sottili, si riferiscono sia ad uno stato fisico che emotivo. La solitudine, infatti, è un emozione, dolorosa, e uno stato d'animo, arrivando a produrre effetti anche a livello fisico. L’isolamento invece è un’invisibilità sociale, emarginazione, perdita di legame, vuoto.