Via libera al "futuro piano d'azione" del primo satellite spia di ricognizione militare della Corea del Nord: la conferma arriva direttamente dal leader Kim Jong-un, che ha ispezionato l'apparecchio assieme a sua figlia. La notizia è stata rilanciata da Kcna, agenzia di stampa ufficiale del Paese.
Il giorno prima della sua ispezione, ossia martedì 16 maggio, Kim aveva incontrato il comitato incaricato di preparare il lancio del satellite spia. Una manovra, quella di Kim Jong-un, che manifesta la sua volontà di "esercitare il diritto all'autodifesa" della Corea del Nord da Stati Uniti e Corea del Sud, accusati di "intensificare manovre di confronto" contro il Pyongyang.
Questi satelliti spia di ultima generazione sono meccanismi artificiali di comunicazione o per l'osservazione della Terra, impiegati per applicazioni militari o di spionaggio. Già a metà aprile, il leader nordcoreano aveva dichiarato che la costruzione del satellite di ricognizione militare operativo era completa. La settimana precedente, Pyongyang aveva lanciato il suo nuovo missile balistico intercontinentale a combustibile solido. Lo scopo della Corea del Nord era dimostrare al mondo intero la propria capacità di contrattacco nucleare.
Yang Moo-jin, presidente dell'Università di studi nordcoreani di Seoul, considera i dispositivi di ricognizione della Corea del Nord "un fattore importante". Lo ha dichiarato ad aprile all'Afp, parlando del loro ruolo "in caso di attacco preventivo", che li rende "una minaccia significativa per il Sud".
A questo punto iniziano a circolare delle ipotesi sul primo lancio del satellite spia. La data scelta potrebbe essere già intorno a metà giugno. Secondo il professore, tuttavia, la Corea del Nord potrebbe decidere di attendere uno dei principali anniversari di Stato, tra luglio, settembre o ottobre.