Trent'anni dopo la strage di via dei Georgofili a Firenze, l'Italia si riunisce per commemorare le vittime di quell'attentato mafioso che ha segnato profondamente la nazione: tra le commemorazioni, toccante il discorso del premier Giorgia Meloni. Le autorità e centinaia di persone si sono radunate per onorare la memoria delle cinque vittime.
Il 27 maggio 1993 resterà per sempre impresso nella storia di Firenze. L'esplosione di un'autobomba ha sconvolto la città, distruggendo la Torre dei Pulci e portando via vite innocenti. La bomba distrusse una intera famiglia: quella Nencioni, a cui apparteneva Angela Maria Fiume, custode della Torre, il marito Fabrizio e le figlie Nadia e Caterina, quest'ultima di solo due mesi. Assieme a loro, muore sotto le macerie lo studente Dario Capolicchio. Quarantotto persone sono rimaste ferite e il patrimonio storico-artistico della zona è stato gravemente danneggiato.
Le indagini successive all'attentato hanno stabilito che i responsabili della strage erano agenti della mafia, con l'obiettivo di seminare il terrore e costringere lo Stato italiano a cedere alle richieste della criminalità organizzata. Questo attacco rappresentava un "salto" nelle azioni della mafia, che aveva deciso di colpire il patrimonio artistico del paese per infliggere danni incalcolabili.
La cerimonia commemorativa si è svolta nel luogo stesso dell'esplosione, all'1:04 di venerdì sera, l'ora esatta in cui si consumò l'attentato. Una corona è stata deposta come segno di rispetto e lutto. Tra i presenti c'erano il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.
Il primo ministro Giorgia Meloni ha pronunciato un discorso toccante, sottolineando che nessuno potrà mai dimenticare la strage dei Georgofili e gli anni difficili segnati da altri attentati e stragi. Ha anche espresso gratitudine per coloro che, spesso nell'ombra, hanno combattuto e continuano a combattere la mafia, avvicinando sempre di più la fine dell'organizzazione criminale.
È significativo che questo anniversario ricorra dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso condannato all'ergastolo per la strage dei Georgofili. La cattura di uno dei mandanti di quell'attentato è un segnale di speranza nella lotta contro la mafia e un passo avanti verso la giustizia per le vittime e le loro famiglie.
In giornata, anche Sergio Mattarella è atteso a Firenze per ricordare quanto successo e garantire ancora una volta la presenza dello Stato in un evento particolarmente sanguinoso nella storia recente italiana. Per non dimenticare mai.