C'è anche Giorgia Meloni nel novero dei capi di Stato e di governo presenti, insieme ai vertici dell'Unione Europea, all'incontro tra la Comunità Politica Europea (Epc) in Moldavia. Un summit che vede coinvolti 47 Paesi, inclusi i 27 membri dell'Ue, oltre alle alte cariche comunitarie. Su tutte i tre presidenti Charles Michel, Ursula von der Leyen e Roberta Metsola, ma anche l'Alto Rappresentante Josep Borrell.
Pur avendo dato la sua adesione all'appuntamento del Mimi Castle di Chisinau, la presidente del Consiglio italiana dovrebbe rientrare in anticipo a Roma per alcuni impegni istituzionali relativi alla Festa della Repubblica. Il governo moldavo ha stilato l'elenco dei capi di Stato e di governo presenti: tra loro anche Rishi Sunak, premier britannico che dovrebbe parlare di immigrazione, e anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Quest'ultimo, tuttavia, avrebbe deciso di disertare all'ultimo minuto, come confermato da fonti di Ankara.
Spicca la presenza di Volodymyr Zelensky, che si recherà alla riunione convocata a poca distanza dalla sua Ucraina. Proprio il conflitto sarà uno dei temi portanti dell'incontro, nel tentativo di lanciare un messaggio chiaro alla Russia.
Prima del suo arrivo, Meloni ha voluto inviare un messaggio rilanciato sull'account Twitter del vertice. Un attestato di vicinanza, quello della premier, rivolto alla Moldavia ospite dell'evento.
Al suo arrivo nella capitale moldava, poi, la premier ha rilasciato alcune battute ai cronisti.
La premier ha poi posto l'accento sulla presenza di Zelensky, vero e proprio simbolo di una nazione che "difende quel valore di libertà" da lei citato.
Come accennato, la Comunità Politica Europea (Epc) include 47 Paesi, compresi i 27 membri dell'Unione Europea. Nel novero sono inseriti anche Stati come la Gran Bretagna, i Balcani Occidentali, la Turchia e i Paesi del Caucaso. Si tratta della seconda riunione assoluta per la piattaforma per discussioni politiche e strategiche sul futuro dell'Europa, istituita nel 2022: l'ultimo incontro si era tenuto a Praga nell'ottobre dello scorso anno.
De facto il summit dell'Epc è strutturato appunto come una "piattaforma" dedicata ai leader europei, che hanno così la possibilità di interagire, parlare tra di loro e lanciare messaggi politici.
Una scelta non casuale quella della Moldavia, Stato nato nel 1991 dopo la caduta dell'Urss: ancora oggi una parte del territorio moldavo è occupata da militari russi. Emblematiche, in tal senso, le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo faccia a faccia con la presidente moldava Maia Sandu.