È tornata a casa, dopo giorni di ricovero, Elisabetta Condò, la prof accoltellata da uno studente ad Abbiategrasso lo scorso lunedì. Nonostante stia meglio, per riprendersi del tutto dall'aggressione la donna dovrà affrontare una lunga riabilitazione, anche psicologica. Per ora quello che le fa più male, dice, è il fatto di non aver ricevuto neanche una parola di scuse da parte dei genitori del ragazzo da cui è stata colpita, attualmente detenuto in carcere.
Con queste parole, stando a quanto riferito da Repubblica, la prof Elisabetta Condò avrebbe commentato - dopo essere uscita dall'ospedale di Legnano, a distanza da qualche giorno del ricovero - l'aggressione subìta da parte di un 16enne in una scuola di Abbiategrasso. I fatti risalgono allo scorso lunedì. Secondo quanto ricostruito in seguito, l'insegnante si trovava presso la classe 2 AL dell'istituto superiore Alessandrini quando, nel corso della lezione, mentre stava correggendo i compiti di uno studente, sarebbe stata colpita alle spalle con un coltello e ferita al collo, alla testa e all'avambraccio.
All'inizio, non capendo cosa stesse succedendo, aveva pensato di essere stata colpita da "qualcosa che cadeva dal soffitto", tipo "un lampadario". Poi, quando si era voltata, aveva visto la faccia del 16enne.
ha raccontato poi. Con l'aiuto di una pistola giocattolo, il 16enne aveva poi allontanato i suoi compagni di classe, facendoli uscire dall'aula, e aveva atteso l'arrivo dei carabinieri.
Una volta trasferito in caserma - dove, lo scorso 31 maggio, gli è stato convalidato lo stato di fermo -, il 16enne ha ammesso la propria responsabilità, dichiarando però di non sapere perché abbia deciso di aggredire la 51enne. In un primo momento, subito dopo i fatti, si era ipotizzato che il ragazzo avesse agito per "vendicarsi" del brutto voto che avrebbe ricevuto in condotta, dopo aver preso almeno sei note disciplinari, di cui quattro dalla prof coinvolta. Note frutto di episodi che comunque, secondo l'insegnante, non avrebbero potuto pregiudicare l'anno del suo studente.
ha dichiarato. Oppure la volta in cui era risultato assente alle lezioni, dopo averla salutata fuori dalla scuola. Nulla che lasciasse presagire, però, quanto accaduto in seguito. L'ipotesi della donna colpita è che possa essersi sentito in un "vicolo cieco", pensando di non poter recuperare, ma evidentemente senza motivo. La sua speranza è che possa ritrovare la serenità perduta, uscendo presto dal carcere. Più volte, dopo i fatti, ha ribadito di non provare rancore nei suoi confronti. Avrebbe gradito, invece, dei messaggi di vicinanza da parte dei suoi genitori. Messaggi che per il momento non sono ancora arrivati.
Era stato già il marito, negli scorsi giorni, a dichiarare che Condò avrebbe sicuramente ripreso ad insegnare, una volta superato l'accaduto. Parlando con Repubblica la donna ha ribadito di voler tornare dalle sue classi già il prossimo settembre, se le sarà possibile.
ha fatto sapere, invece, il procuratore dei minori di Milano, Ciro Cascone.