L'anarchico che ha fatto discutere l'Italia intera si prepara ad un nuovo trasferimento: Alfredo Cospito tornerà nel carcere di Sassari, il Bancali, dopo la degenza al penitenziario Opera di Milano a seguito dello sciopero della fame.
Il detenuto, incarcerato per la sua condotta anarchica, era stato inizialmente posto al Bancali, salvo poi essere trasferito d'urgenza a Milano dove c'è un'area apposita per i prigionieri malati. A causa dello sciopero della fame in protesta contro il regime duro e perdurato dal 20 ottobre al 19 aprile, Cospito versava infatti in condizioni di salute precarie, tanto da aver reso necessaria un'osservazione speciale all'Opera.
È stato lo stesso Cospito ad aver richiesto il nuovo trasferimento nella sua vecchia cella a Sassari. La domanda è stata accolta dai giudici, che stanno organizzando il viaggio dell'anarchico verso la sua antica sede di detenzione, al Bancali.
Alfredo Cospito ha fatto parlare di sé soprattutto a causa della polemica scoppiata contro il 41 bis, il regime di detenzione duro imposto ai criminali pericolosi, specie mafiosi, che garantisce un completo isolamento dal mondo esterno. Il provvedimento speciale mira ad escludere contatti pericolosi con altri criminali ancora a piede libero che, soprattutto nella malavita organizzata, potrebbero portare avanti gli ordini dei boss rinchiusi in carcere.
Secondo l'anarchico nulla di tutto questo sarebbe pertinente al suo caso. Da qui la strenua protesta contro il 41 bis a lui imposto attraverso uno sciopero della fame che ha più volte messo a rischio la sua stessa sopravvivenza.
Classe 1967, di Pescara, Alfredo Cospito è tutt'ora considerato uno degli elementi fondanti dell'organizzazione anarchica a Torino. Le sue prime insurrezioni risalgono al 1996 ed è oggi considerato uno dei leader della Fai, Federazione anarchica informale.
Questo movimento anarchico è composto da vari gruppi, le cui azioni vanno dall'intimidazione armata a veri e propri atti di terrorismo. Cospito, in carcere da più di 10 anni a seguito dell'attentato all'mministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, potrebbe essere coinvolto nell'attentato del 2006 alla Scuola carabinieri di Cuneo. Allora Cospito si trovava in carcere.
Forse proprio per questi coinvolgimenti in attentati avvenuti durante la sua detenzione, i giudici hanno applicato il 41 bis, emesso lo scorso maggio per 4 anni, al fine di isolare l'anarchico dall'organizzazione Fai esterna.
Il suo caso ha sollevato diverse perplessità, fomentate dallo sciopero della fame cominciato il 20 ottobre 2022. Piantedosi, Ministro dell'Interno, aveva messo in guardia rispetto alle possibili ripercussioni sul mondo anti-sistema anche non anarchico sollevate dal caso Cospito, temendo un «ricompattamento di frange della galassia dell’antagonismo» che prenda l'unico anarchico della storia detenuto al 41 bis come sua bandiera di protesta.