A due giorni dal funerale d Silvio Berlusconi, appare sul Corriere della Sera l'intervista a uno dei premier esteri che più hanno dimostrato di apprezzare la figura del Cavaliere: Orbàn, presidente dell'Ungheria, è volato in Italia per assistere alle esequie di un amico caro «che la sinistra attacca anche dopo morto».
Al centro dell'intervista all'inquilino di Budapest c'è ovviamente il suo rapporto di amicizia con Berlusconi, ma la conversazione tocca anche temi diversi, come l'opinione sulla guerra in Ucraina e le relazioni complicate con l'Europa.
Il presidente ungherese ha ricordato le origini dell'amicizia con Berlusconi, nata tra i banchi della politica internazionale e resa subito salda da una serie di vedute allineate che tali sono rimaste anche nell'ultimo evento traumatico a cui ha dovuto assistere l'Europa, lo scoppio della guerra in Ucraina:
Eppure, nell'opinione generale, Silvio Berlusconi è ancora, come sempre, un europeista. Ma per Orbàn un pensiero astioso verso L'UE e il credere al sogno europeo non sono due elementi in contraddizione. Per lui Berlusconi «voleva cambiare questa Unione», e proprio ciò che ha fatto per l'Europa, secondo il premier ungherese, dovrebbe far parte integrante della valutazione politica del Cavaliere.
Orbàn si esprime anche sulla questione tutta italiana del lutto nazionale e riporta un'immagine che dai funerali di Berlusconi gli è rimasta particolarmente impressa: quella della folla che acclamava il Cavaliere e che piangeva la sua scomparsa.
Il presidente ungherese prosegue la sua intervista parlando di come il Cavaliere viene ricordato ed è percepito nel suo Paese. Sicuramente, la cosa che più è ricordata dagli ungheresi è la storia rossonera di Berlusconi. «Per la maggior parte degli ungheresi Berlusconi è il Milan», spiega Orbàn, per poi aggiungere, un po' amareggiato:
Oltre all'orientamento politico, una cosa che legava Berlusconi e Orbàn era la comune simpatia per il Presidente russo Vladimir Putin - in realtà negata dal leader ungherese durante la stessa intervista. Alla questione «ma quindi Berlusconi era un putiniano?» (che in un momento dove la figura del capo del Cremlino è particolarmente impopolare in Europa suona come una domanda scomoda) Orbàn risponde:
Obràn preferisce invece negare con forza i suoi rapporti con la Russia di Putin, dicendo di aver avuto «i piedi in testa» da parte del Cremlino per troppo tempo: «Io la penso come Silvio e come il Santo Padre, solo che la nostra voce in Europa è minoritaria», rivendica il leader di Budapest.
A questo punto è lecito chiedersi come la pensi Viktor Obràn sul conflitto in Ucraina, posizione che lui dice essere stata condivisa anche dal Cavaliere.
Il leader dell'Ungheria afferma il suo desiderio di pace e ricorda la posizione svantaggiata che il suo Paese ha nel conflitto:
E per quanto riguarda le prospettive di pace, aggiunge:
Per Orbàn, il leader di Forza Italia fu un abile oratore in Europa, che però poco spesso fu ascoltato:
Infine, sui dubbi della comunità internazionale e delle opposizioni interne al suo Paese, che lo accusano di aver instaurato una «democratura» (una dittatura che si traveste da democrazia), Orbàn risponde: