Un dolore immenso ha avvolto la mamma e il papà di Fulvio Filace, il giovane tirocinante di 25 anni che ha perso la vita a causa dell'esplosione di un'auto ibrida sperimentale su cui viaggiava lo scorso sabato: parole di conforto sono ormai impossibili per loro, di fronte alla morte del figlio. "Siamo distrutti emotivamente per la perdita di Fulvio", affermano.
Lo studente, a un passo dalla laurea in Ingegneria Meccanica, con il sogno di lavorare nella prestigiosa Ferrari a Maranello, si trovava in coma farmacologico, con il 70% del suo corpo coperto da ustioni. Il padre Salvatore e la madre Maria Rosaria sono sconvolti:
Fulvio era il fratello maggiore adorato da Alessandra ed Eleonora. Un ragazzo gentile e serio, che grazie alla sua volontà e ai sacrifici stava realizzando le sue ambizioni e acquisendo le competenze necessarie per lavorare in una grande azienda. Gli interessavano i motori endotermici, come ha raccontato il cugino Fabio Corsaro, non le auto ibride.
Peggioramento delle condizioni Purtroppo, nelle ultime ore le condizioni di Fulvio si sono aggravate. Era ricoverato nel reparto Grandi Ustionati dell'ospedale Cardarelli e aveva già subito due interventi chirurgici. "Ringraziamo chiunque ci stia dimostrando vicinanza. Chiediamo rispetto e silenzio in questo momento drammatico, mentre aspettiamo che la Verità e i responsabili della morte di Fulvio emergano al più presto". La famiglia Filace cerca la verità. Chiedono che si faccia chiarezza su come sia stato possibile perdere un figlio durante un tirocinio universitario presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Nell'esplosione dell'auto ibrida sulla tangenziale di Napoli ha perso la vita anche Maria Vittoria Prati, ingegnere e ricercatrice presso l'Istituto Motori del CNR, alla guida del veicolo. La Procura di Napoli sta indagando su questa tragedia, che presenta ancora molti aspetti da chiarire. Attualmente il fascicolo è a carico di ignoti, ma i reati ipotizzati sono omicidio e incendio.