Nella giornata di ieri, martedì 11 luglio 2023, è stato tagliato il nastro di un nuovo gruppo interparlamentare. Stiamo parlando dell’intergruppo per le neuroscienze e l’Alzheimer, fortemente voluto dalla senatrice del PD Beatrice Lorenzin, già più volte ministra della salute, e dalla deputata Annarita Patriarca, in quota Forza Italia. Il gruppo, al suo battesimo, conta già oltre 50 membri tra senatori e onorevoli – e molti si stanno aggiungendo a poche ore dalla conferenza di presentazione – tra cui la già ministra per le pari opportunità Elena Bonetti e l’attuale presidente della commissione affari sociali alla Camera dei Deputati, l’ex presidente della regione Sardegna Ugo Cappellacci.
Due donne, una della maggioranza, una dell’opposizione, che uniscono le forze per dare finalmente una risposta politica univoca a un dramma che sempre di più colpisce il nostro paese. A dircelo sono i numeri che oggi ci investono in tutta la loro gravità: 150mila nuovi casi di demenza ogni anno, 70mila per quanto riguarda l’Alzheimer, per un totale di 650mila pazienti oggi attivi. A loro si affiancano – ed è sempre più giusto rimarcare il loro ruolo – quasi 3 milioni di caregiver, senza contare l’impatto sul resto delle famiglie.
La questione, infatti, va ben oltre il solo aspetto medico. La cura, il sostegno, il supporto e la prevenzione delle malattie neurodegenerative colpiscono infatti tutti gli aspetti della vita delle persone: quello economico, quello fiscale, ma anche quello sociale, familiare, affettivo. Il territorio, da nord a sud, conosce infatti molto da vicino il tema della salute, con stime per il prossimo futuro che parlano addirittura di una persona su tre che ha rapporti con pazienti affetti da malattie neurodegenerative.
Siamo andati quindi alla conferenza di presentazione in sala stampa della Camera, per raccogliere in prima persona le voci dei diretti interessati. In esclusiva ai nostri microfoni, dunque, abbiamo sentito le parole della senatrice Lorenzin, che così ha presentato la missione che l’intergruppo si è proposto: Immettere l'Alzheimer nell'agenda di governo.
Una priorità, anche perché i dati ISTAT affermano che la nostra popolazione invecchia sempre di più e, di contorno, aumentano i pazienti affetti dalle malattie neurodegenerative. Quello che la senatrice si propone, dunque, è: "Realizzare e promuovere un sistema che riesca a finanziare e mettere in campo tutte le best practice che già esistono". Lorenzin ricorda, infatti, che oggi anche se l'Alzheimer non è ancora curabile, quantomeno si può rallentare e tenere a bada la malattia. Una malattia, sottolinea l'ex ministro della salute, che è anche "malattia sociale", perché coinvolge in toto le famiglie.
Questi gli obiettivi preposti, che vanno perseguiti seguendo la strada, spesso impervia, del consenso bipartisan: "Per adempiere a quanto ci siamo prefissati è necessario fare delle leggi e trovare nuovi strumenti regolatori. Per questo il compito - spiega la senatrice - è quello di creare il consenso su misure basate sulla scienza".
Su questo punto, però, l'esperienza del Covid-19, che ha generato un dibattito politico estremamente polarizzato, può essere in parte considerato un precedente pericoloso. Lorenzi, però, su questo è chiarissima: "In passato le polemiche in quest'aula sono state molto sgradevoli. Il decisore politico però non deve smettere di lavorare sulla base dell'evidenza scientifica".
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Subito dopo è stata poi la volta dell’altra ideatrice e fondatrice del gruppo, l’onorevole Patriarca. Per la deputata forzista la cosa di cui è più orgogliosa è il fatto che siano in tanti ad aver partecipato: Dimostra la volontà di riportare al centro del dibattito politico queste patologie. A partire da questa ampia partecipazione, allora, l'obiettivo che l'intergruppo si prefissa è quello di "spingere nella direzione della ricerca per la prevenzione e di aiutare i pazienti e le loro famiglie".
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A chiudere il giro di voci è, infine, il presidente della commissione affari sociali alla Camera Cappellacci, che al termine della conferenza ci ha tenuto anche lui a sottolineare che le tante adesioni dimostrano l'importanza del risultato ottenuto. Per l'ex presidente della Sardegna l'intergruppo rappresenta una grande opportunità: "Bisogna mettere in campo tutto quello che può servire per contrastare un problema di dimensioni straordinarie". Dimensioni, sottolinea Cappellacci, "destinate ad aumentare". Per questo motivo "fare rete al di là dell'appartenenza politica è un dato che fa ben sperare".
Anche con Cappellacci ci si spinge però a parlare del precedente offerto dal dibattito sulla pandemia, ma il presidente della commissione affari sociali spegne così le polemiche: "Dal Covid dobbiamo trarre l'insegnamento che di fronte alle tematiche complesse della salute è necessario avere un approccio condiviso e olistico".
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