A Londra si parla di una nuova epidemia: si tratta del virus del morbillo, tornato da poco a preoccupare la Uk Health Safety Agency. La malattia è in rapida espansione nella capitale inglese, tanto che si stima che il morbo potrebbe arrivare ad interessare tra le 40mila e le 160mila persone. Questa diffusione repentina potrebbe essere legata allo stato della vaccinazione nella popolazione:
Questa la spiegazione fornita dalla Uk Health Safety Agency in un documento ufficiale recentemente pubblicato. Si stima infatti che un bambino su 10 arrivi all'età scolare senza aver completato il ciclo di vaccinazioni che lo proteggerebbe dal morbillo. La situazione rimane però ancora sotto controllo: nella tempesta dell'infezione, per il momento, ci è finita solo Londra; gli esperti affermano che «il rischio di trasmissione diffusa del morbillo, che porti a un'epidemia in tutto il Paese, è considerato basso».
Fa però riflettere il caso di Londra. La situazione nella capitale induce gli esperti a qualche preoccupazione: bassissimi i tassi di copertura vaccinale (solo l'82,5% con una dose a 2 anni e il 74,1% con due dosi a 5 anni) e molto ampi i rischi di contagio legati all'etnia, alle condizioni economiche e aree di residenza. Tra alcune comunità di minoranze religiose, migranti e cultori di pseudoscienze, infatti, il ricorso ai vaccini è ancora più ridotto.
Particolarmente esposti risultano, inoltre, i ragazzi nella fascia d'età dai 19 ai 25 anni, che all'inizio degli anni 2000 erano stati vittima della famosa bufala che voleva trovare una correlazione tra vaccini e autismo. Questi giovani adulti vengono oggi definiti le coorti di Wakefield, dal nome dell'eccentrico medico autore dello studio fraudolento a proposito degli effetti indesiderati delle vaccinazioni.
Ora però, gli esperti mettono in guardia:
Queste le parole allarmanti di Vanessa Saliba, consulente dell'Ukhsa (Health Safety Agency), che in una nota ha voluto avvisare i londinesi dei rischi legati al diffondersi della malattia.