Durante il Consiglio dei Ministri che si è tenuto il 6 luglio scorso è stata approvata, in esame preliminare, la bozza del nuovo Decreto flussi 2023-2025. Il documento intende promuovere l’immigrazione legale, andando ad incrementare le quote di ingresso in Italia per motivi di lavoro.
Il motivo è molto semplice: ci sono difficoltà a reperire lavoratori nell’ambito del settore agricolo e del turismo. Ragion per cui, il Governo ha approvato il via libera a 452.000 ingressi in tre anni, rispetto al fabbisogno rilevato di 833.000 unità.
Con un unico atto con valore triennale sono stati definiti i criteri dei flussi e la programmazione delle quote massime d’ingresso dei lavoratori stranieri per ciascun anno durante gli anni 2023-2024-2025.
Ecco maggiori informazioni.
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al nuovo Decreto flussi. Nel triennio 2023-2025 sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non e per lavoro autonomo, 452.000 cittadini stranieri residenti all’estero.
Più nel dettaglio sono previsti:
Stando a quanto pubblicato nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, il fabbisogno di lavoratori rilevato nello stesso triennio è il seguente:
Il Governo ha ricevuto la spinta ad approvare il nuovo Decreto flussi anche dalla difficoltà a reperire lavoratori nell’agricoltura e nel turismo.
Dei 452.000 ingressi, sono riservate alcune quote per il lavoro subordinato in ambito agricolo e turistico:
Per quanto riguarda il lavoro subordinato stagionale, i cittadini devono presentare richiesta di nulla osta pluriennale. La domanda è stata semplificata e non è più necessario fare richiesta di profilazione alla Prefettura. Inoltre, non ci sono limiti massimi di domande di nulla osta presentabili.
È importante tenere a mente che i richiedenti, per presentare le domande, devono accedere utilizzando il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid).
Sono ammessi lavoratori subordinati non stagionali nei seguenti settori lavorativi:
Sono inserite quote di lavoratori autonomi:
In via preferenziale, sono ammessi cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari, nelle seguenti quote:
Sono state estese, inoltre, anche le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti. Una quota specifica viene anche riservata per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Ciò vuol dire che una quota viene destinata anche per colf e badanti.
Sono stati aggiunti anche lavoratori per il trasporto di passeggeri con autobus e per la pesca.
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