Il responsabile organizzativo di FdI Giovanni Donzelli torna alla carica sull'operato di governo in relazione al 41 bis. Impegnato a Palermo per la convention di Fratelli d'Italia sulla mafia, il vicepresidente del Copasir non ha risparmiato una bordata al M5S. Donzelli ha ribadito che il partito di Giorgia Meloni "non accetta lezioni da nessuno" sul tema.
Il deputato si è poi scagliato contro Beppe Grillo, "che quando veniva in Sicilia diceva che la mafia ha una sua morale".
Sul deputato di Fratelli d'Italia e sul collega e sottosegretario Andrea Delmastro, la Procura di Roma aveva aperto un fascicolo di indagine sulla base di un esposto presentato dal parlamentare dei Verdi Angelo Bonelli.
Per i due si era ipotizzato il reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio, per aver "reso pubbliche intercettazioni ambientali del Dap tra esponenti della 'ndrangheta e della camorra con Alfredo Cospito".
Donzelli ci tiene così a ribadire che "la vicenda Delmastro non è un vulnus e neppure per la Procura che aveva chiesto l'archiviazione".
A proposito dell'imputazione coatta ai danni del sottosegretario, indagato per rivelazione di segreto d'ufficio in relazione al caso Cospito, quest'ultimo si era detto intenzionato "ad affrontare nelle sedi opportune questa vicenda", confidando "nel fatto che emergerà la mia assoluta estraneità ai fatti".
Non è tardata la replica del Movimento 5 Stelle, secondo i quali l'onorevole Donzelli "dovrebbe solo stare zitto e invece si permette ancora di lanciare accuse false". È quanto scrivono le parlamentari pentastellate Stefania Ascari, Valentina D'Orso e Ada Lopreiato, capigruppo nelle commissioni Antimafia e Giustizia.
Le parlamentari del M5S hanno voluto "di nuovo ricordare ai fratelli d'Italia che ogni scarcerazione avvenuta nella primavera 2020 venne decisa in autonomia dai magistrati e sulla base di una legge del 2010 del governo Berlusconi".