Nelle ultime ore, il flusso migratorio verso l'isola di Lampedusa ha registrato un nuovo incremento, con 266 migranti giunte a bordo di sette piccole imbarcazioni: le operazioni di soccorso sono state condotte dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto, che hanno prontamente intervenuto per garantire l'incolumità degli sbarchi.
Tra i migranti soccorsi, su una delle imbarcazioni si trovavano 9 cittadini tunisini, tra cui sette donne incinte e una persona disabile, che hanno raccontato di essere partiti da Chebba, in Tunisia, alle prime ore di mercoledì scorso. Gli altri barconi hanno trasportato un numero variabile di persone, con un totale compreso tra 21 e 49 individui a bordo.
Le strutture di accoglienza sull'isola sono attualmente sotto pressione, con l'hotspot di contrada Imbriacola che ospita 2.501 persone, tra cui 1.034 minori. Per far fronte a questa situazione, le autorità stanno organizzando il trasferimento di 760 migranti verso il porto, dove saranno poi imbarcati sul traghetto Galaxy diretto verso Porto Empedocle.
Il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, ha rassicurato la popolazione locale affermando che entro mercoledì tutti i minori saranno trasferiti dall'hotspot, e che la struttura tornerà alla sua capienza consueta entro la fine della prossima settimana, salvo imprevisti eccezionali.
I residenti dell'isola hanno protestato in seguito alla fuga di alcuni migranti dagli hotspot, che ha generato preoccupazioni riguardo alla sicurezza. Tuttavia, la maggior parte dei "fuggitivi" sono stati riportati nelle strutture designate. Alcuni video ripresi da residenti impegnati nel "inseguimento" sono circolati sui social network, creando un certo dibattito.
L'episodio ha tuttavia acceso un dibattito tra coloro che vorrebbero la "smilitarizzazione" dell'isola (per favorire il turismo) e coloro che invece ritengono necessario intensificare le misure di sicurezza e la presenza di forze dell'ordine e militari, necessario a gestire il grande numero di migranti.