Si è tenuta oggi la consueta cerimonia del ventaglio presso il Senato della Repubblica. Se ieri era stata la volta di Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati, che aveva salutato i giornalisti a Palazzo Montecitorio, oggi, invece, è toccata al presidente del Senato. Prima volta, quindi, per Ignazio La Russa, che nell’occasione ha risposto alle domande del presidente dell’associazione stampa parlamentare Adalberto Signore.
Il giornalista, come da abitudine, ha approfitto dell’evento per porre una lunga serie di questioni alla seconda carica dello Stato. Quesiti che hanno spaziato dalle vicende personali, a quelle di estrema attualità politica, fino a quelle più tipicamente legate alla figura istituzionale che aveva di fronte.
Il presidente non si è sottratto a nessuna di queste, fornendo un’ampia panoramica su quella che è stata la diciannovesima legislatura fino a questo momento.
Tra tutte le questioni affrontate, ovviamente la prima non poteva non essere legata al caso di Daniela Santanché. A qualche stanza di differenza, in quello stesso edificio, si era infatti conclusa pochi minuti prima la votazione sulla mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle proprio nei confronti della ministra del turismo. La Russa ha così commentato: Accolgo un dato fattuale: c’è stato un responso democratico. L’atto di sfiducia era legittimo, ma il parlamento ha dato un risultato chiaro. Approfitta poi anche per ringraziare tutti i gruppi per la serenità nel dibattito.
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Secondo capitolo la riforma della giustizia targata Carlo Nordio. Sulle perplessità espresse dal capo della stampa parlamentare, che sottolineava preoccupazione da parte dell’associazione nazionale magistrati e, soprattutto, dal Quirinale, La Russa ha così risposto: La riforma Nordio è legittimo esercizio del governo e, in quanto tale, va valutato in Parlamento. Per il presidente del Senato la questione è semplice: La riforma era contenuta nel programma votato dai cittadini. È compito di ogni governo provare a eseguire tutti i punti che aveva promesso. E poi chiude: Saranno gli elettori a decidere se sia stata giusta o meno.
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La Russa è stato poi imbeccato anche sulla questione relativa ai vitalizi e al loro eventuale ripristino. In questo caso, il presidente ha fatto ricorso alla sua carica istituzionale superpartes, che non gli consente di esprimere un parere su un tema tanto politico. Ciononostante, il titolare di Palazzo Madama ha espresso comunque la sua apertura al dialogo, senza alcun tipo di opposizione in ambo le direzioni.
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Un argomento estremamente politico dal quale però non si è sottratto è invece quello dell’immigrazione. La Russa ha subito ammesso che gli sbarchi sono più del doppio rispetto allo scorso anno. Secondo la sua lettura, questo dato implica che chiunque consideri l’immigrazione illegale e le morti nel Mediterraneo un problema, avevano ragione nel volerlo affrontare. In questo senso, allora: Se gli sbarchi raddoppiano con un governo di centrodestra, che sicuramente non favorisce l’immigrazione illegale, allora c’è davvero il rischio diventi un fenomeno inarrestabile. Il presidente propone quindi una soluzione, che rientra nella ricetta sulla quale sta lavorando proprio in questi giorni la stessa premier Giorgia Meloni: È necessario rafforzare i rapporti con i paesi del Mediterraneo. In questo modo garantiremo sia un afflusso regolare di lavoratori di cui l’Italia ha bisogno, sia un’accoglienza buona. Cosa che non è riuscita a nessuno finora nel nostro paese, né a destra né a sinistra.
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Tra i temi del momento, ovviamente, non poteva mancare anche un accenno alla guerra in Ucraina. Per il presidente questo si tratta davvero di un tema bipartisan, che trova l’appoggio quasi unitario di tutte le forze, dalla maggioranza all’opposizione. La strada resta quindi quella del supporto al paese aggredito e la compattezza nell’alleanza atlantica. Due elementi da perseguire sia per il rispetto all’Ucraina, sia per quello di tutti i paesi liberi.
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Purtroppo, tra le tragedie del momento è emersa anche quella legata all’emergenza climatica. A differenza di altri membri della maggioranza, La Russa non ha avuto problemi ad ammettere che il cambiamento climatico esiste ed è evidente. Il presidente non sa se si tratta di un fenomeno temporaneo o sistemico, ma certamente fenomeni così estremi non sono mai accaduti con tanta frequenza. Parole importanti, a cui si lega un appello alla scienza affinché dia risposte univoche il più presto possibile. Tanta solidarietà alle zone colpite, ma anche la consapevolezza di dover agire sul lungo periodo mitigando i danni e immaginare, sulla base dei dati scientifici, cosa possiamo fare per evitare che fenomeni simili abbiano gli stessi effetti nel futuro. L’unico modo – aggiunge – è pensare al tema meteorologico in maniera strutturale.
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Un’ultima battuta il presidente del Senato la concede infine su una questione più tecnica, quella del ricorso estremamente frequente al voto di fiducia. Pur ammettendo che il governo in carica ne stia effettivamente utilizzando tanti, La Russa ha però voluto sottolineare un dato per lui indicativo: Rispetto agli scorsi governi, quello di Giorgia Meloni ha provveduto a presentare una quantità di lavori quasi doppia. Per questo motivo, se aumentano le proposte, aumentano anche i decreti e le fiducie. Nulla di irregolare, insomma, anzi. Anche se, anche per La Russa, è giusto limitarne il più possibile l’uso, aumentando anche la velocità con cui vengono approvati i regolamenti.
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Un vero e proprio fiume in piena, dunque, il presidente del Senato, che ha così onorato la sua prima cerimonia del ventaglio di fronte a una nutrita rappresentanza della stampa nazionale e di politici. Il tutto, all’insegna di un’atmosfera serena e conviviale, che ci auguriamo possa essere di buon auspicio per i lavori del futuro, tanto per le istituzioni, quanto per i giornalisti.