La prospettiva che le Olimpiadi Invernali del 2026, ospitate da Milano-Cortina, diventino un flot per l'Italia sta diventando sempre più concreta: in mezzo ai ritardi, la notizia inquietante è che il bando di gara per la costruzione dello Sliding Center a Cortina d'Ampezzo, le piste di bob, slittino e skeleton, è andato deserto. Nessuna azienda si è presentata per costruire un impianto essenziale per la riuscita delle Olimpiadi.
Simico, la Società Infrastrutture Milano Cortina 2026, ha annunciato l'inizio di una "procedura negoziata" per trovare un'impresa capace di portare a termine i lavori. Questo significa che ora toccherà a loro cercare attivamente dei costruttori e richiedere preventivi. I costi sono già esplosi, ammontando al 264% di quelli preventivati nel gennaio 2019, salendo da 47 a 124 milioni di euro. Senza un appalto in vista, l'Italia sarà costretta ad accettare le condizioni dell'azienda che si presenterà, se ce ne sarà una disposta a prendersi questa responsabilità. Ma gli ostacoli da affrontare sono notevoli e forse insormontabili. La pista è fortemente contestata a livello locale, poiché si trova in un'area storica e ambientale sensibile, e il tempo stringe. Teoricamente, la pista dovrebbe essere completata entro novembre 2024, ovvero sedici mesi da oggi, per permettere la realizzazione dei test-event.
Questo scenario si rivela un vero e proprio incubo, con una via d'uscita estremamente difficile da intravedere. Al peggio, il destino dell'Italia sarebbe quello di fare una figura "da peracottara", con le gare di bob, skeleton e slittino che si svolgerebbero in Svizzera o in Austria. Inoltre, anche lo stato dei trampolini di Predazzo genera preoccupazioni, e si parla poco di una possibile soluzione d'emergenza nel Tirolo per il salto con gli sci e la combinata nordica.
Attualmente, al 1° agosto 2023, le strutture necessarie per quasi la metà degli sport previsti nel programma di Milano-Cortina 2026 (bob, slittino, skeleton, salto con gli sci, combinata nordica, speed-skating e hockey) sono ancora in alto mare (Predazzo), esistono solo su carta (Cortina, Pala-Italia di Milano) o non esistono affatto (due palazzi del ghiaccio nel capoluogo lombardo).
Mancano solo due anni e mezzo all'appuntamento olimpico, e, allo stato attuale delle cose, il risultato più ottimistico sarebbe quello di "salvarsi in corner". In caso contrario, l'Italia dovrebbe affrontare un fallimento imbarazzante. Va tenuto a mente che l'Italia è impegnata in questa sfida senza l'appoggio di nessun altro e si troverebbe a fare autogol clamorosi, senza precedenti nella storia dell'organizzazione dei Giochi Olimpici. Il tempo stringe, e l'Italia dovrà fare il possibile per risolvere queste criticità e trasformare l'incubo in un successo sportivo e organizzativo.