Aveva solo 34 anni e tanti, tanti sogni nel cassetto da realizzare nella sua cucina a New York lo chef italiano Riccardo Zebro, trovato morto nel suo appartamento della Grande Mela.
Zebro, originario di Cassina de' Pecchi (in provincia di Milano), si era trasferito a New York nel 2016 e stava lavorando come direttore esecutivo del ristorante Sant'Ambroeus del West Village, richiamato alle sue origini milanesi.
Il 34enne aveva cominciato la sua carriera come stagista nelle cucine più blasonate di Milano, per poi approdare prima in un resort alle Bermuda e, infine, a New York. Zebro sarebbe dovuto tornare a casa a settembre per le vacanze, che amava trascorrere con la famiglia e gli amici.
Davanti a questa notizia inaspettata, sono i molti i volti dell'alta cucina italiana che hanno voluto esprimere il loro cordoglio per la scomparsa prematura di Zebro.
È il messaggio di condoglianze affidato a Facebook da parte di Simone Gusto, foodblogger e amico del defunto. Stessa, profonda tristezza emerge dalle parole del collega, il cuoco Paolo Lovari, che, sempre sui social, ricorda i bei momenti culinari passati insieme a Zebro:
Il comune di Galliavola, in provincia di Pavia, ha voluto rivolgere un pensiero alla famiglia di Riccardo Zebro, investita così improvvisamente da questo lutto inaspettato. In particolare, l'amministrazione comunale ha inteso porre le «più sentite condoglianze» a Giancarlo Zebro, padre dello chef 34enne scomparso a New York, il quale lavora al municipio della Lomellina.
Questo il messaggio comparso sulla pagina Facebook del Comune pavese. Al cordoglio delle istituzioni si è aggiunta anche la voce di Elisa Balconi, la sindaca del comune della Martesana da cui veniva Riccardo Zebro, che ricordato il grande impegno oltreoceano del giovane chef, così legato alla sua comunità pur nella distanza a cui lo costringeva il suo lavoro:
Nella Grande Mela negli scorsi anni aveva perso la vita anche un altro chef italiano di 33 anni, ossia Andrea Zamperoni trovato morto in un motel del Queens il 21 agosto 2019. In quell'occasione era stata condannata Angelina Barini, 43 anni, escort canadese poiché accusata di aver somministrato un cocktail di narcotici letale.