Il quadro della tragedia avvenuta in mattinata alle Terme di Cretone si sta completando: il bocchettone della vasca in cui è stato risucchiato il bimbo di 8 anni che ha poi perso la vita era stato lasciato aperto senza alcuna protezione.
Questa la ricostruzione pervenuta da una testimone che, al momento del drammatico incidente, si trovava alle Terme tra Palombara Sabina e Passo Corese (Provincia di Roma). Le dichiarazioni di chi ha assistito alla tremenda scena sono state raccolte da Il Messaggero.
«Ero lì con la mia famiglia»: così comincia la testimonianza della donna è riportata da il Messaggero. La testimone punta il dito contro i gestori della vasca in cui si è consumata la tragedia, rei di non essersi accertati che la piscina termale fosse debitamente vuota prima di cominciare lo scarico:
Inoltre, secondo un altro testimone, le operazioni di svuotamento sarebbero cominciate prima delle 19, orario di chiusura del centro termale. «C'era ancora gente sia in acqua che fuori e la piscina aveva già iniziato a svuotarsi», raccontano.
Ma ancora più grave risulta essere, nelle parole della prima testimone, la mancanza di attenzioni allo scarico, che nel momento dell'incidente non era stato coperto da una necessaria protezione:
Conclude la donna.
I Carabinieri della stazione di Palombara e dalla compagnia di Monterotondo hanno già avviato delle indagini sul tragico caso del bimbo di otto anni morto perché risucchiato da un bocchettone della terme. L'intenzione degli inquirenti è quella di concentrare le proprie attenzioni sul sistema di svuotamento delle vasche, in modo da comprendere anche quali sono state le tempistiche dell'operazione.
Per affermare la colpa dei gestori del centro termale è necessario verificare quanto tempo sia passato dall'annuncio all'inizio dello svuotamento e se effettivamente quest'ultimo sia cominciato prima che anche altri ospiti avessero lasciato l'acqua.
Nel frattempo, il pm di Tivoli ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, mentre la salma del piccolo è stata messa a disposizione dell'autorità giudiziaria perché si possa procedere con l'autopsia.