Le esercitazioni congiunte di Usa e Seul non sono per nulla piaciute alla Corea del Nord: Pyongyang ha pesantemente condannato le prove militari e ha addirittura parlato di una possibile «guerra termonucleare» innescata proprio da queste dimostrazioni di forza da parte degli Stati Uniti e della vicina Corea del Sud.
La posizione del Governo nordcoreano è stata diffusa dall'agenzia di stampa ufficiale Kcna, rilanciata poi anche da Yonhap. Sulle pagine dei giornali, Pyongyang prosegue la sua carrellata di accuse contro Seul, Washington e Tokyo, strette in una collaborazione trilaterale per assicurare stabilità alla zona delle due Coree: secondo i vertici nordcoreani i tre Stati starebbero adottando una serie di documenti per pianificare una serie di «provocazioni di guerra nucleare».
Knca abbraccia la posizione del regime e spiega che le esercitazioni degli avversari sono di natura «aggressiva» dal momento che non è escluso l'impiego di testate strategiche nucleari da parte degli Stati Uniti. A finire nel mirino di Pyongyang, è in particolare l'annuale esercitazione Ulchi Freedom Shield (UFS), basata su uno scenario di guerra, a cui la Corea del Nord attribuisce il valore di «prova generale per un'invasione».
Pyongyang coglie l'occasione delle esercitazioni militari di Usa e Seul, considerate minacciose e «aggressive», come una palla al balzo da non lasciarsi sfuggire per giustificare i propri test missilistici.
Il Giappone ha riportato l'avviso di un prossimo lancio di un satellite nordcoreano, previsto tra giovedì e il 31 agosto. Pyongyang individuerà tre zone marittime a rischio per la possibile caduta di detriti dalla struttura del razzo. L'annuncio arriva tre mesi dopo quello che la Corea del Nord ha definito il lancio del suo primo satellite da ricognizione militare: il tentativo in quell'occasione era fallito, con il razzo precipitato pochi minuti dopo l'avvio della missione.
Inevitabile la condanna di Seul: per il Governo nordcoreano, il lancio del satellite preannunciato costituisce un atto illegale, dal momento che richiederà l'uso di tecnologia balistica, da lungo tempo vietata dal diritto internazionale.
Ha spiegato in una nota il Ministero dell'Unificazione, che a Seul gestisce le relazioni con il Nord.