Lo ha annunciato sui suoi social Dimitri Angelini: ecco i rappresentanti della nazionale italiana di Bare Knuckle Fighting
Dimitri Angelini, il fighter di Verona "assoldato" dalla Bare Knuckle Fighting Championship, ha condiviso sui suoi social una notizia molto importante: i combattanti della nazionale italiana di Bare Knuckle Fighting. Riportiamo di seguito il suo post, pieno di nomi e informazioni molti importanti per gli appassionati di questa disciplina di combattimento:
È stata definita la prima Nazionale Italiana di Bare Knuckle Boxing che a novembre sfiderà la Nazionale Inglese a Manchester, Inghilterra la patria della Bare Knuckle.
In palio un titolo mondiale
Dimitri Angelini vs Paul O’Sullivan (World Title 77 kg )
un titolo europeo
Andrea Bicchi vs Simmedy Doherty (European Title 83 kg)
E due super fight di bare knuckle boxing????????
Giovanni Carpentieri vs Connor White( BKB fight 81 kg)
Ernesto Papa vs Aleksander Mędrala ( BKB fight 95kg )
Per me personalmente questo sarà l’incontro più importante della mia vita.
Sarà l’ultimo e sarà per titolo mondiale quindi dovranno spararmi se pensano di vincere.
Io e la prima Nazionale Italiana di Bare Knuckle Boxing siamo pronti a scrivere la storia, ancora una volta.
Questi i nomi dei fighters azzurri pronti a partire per l'Inghilterra: Dimitri Angelini, Andrea Bicchi, Giovanni Carpentieri e Ernesto Papa. In palio un titolo europeo, uno mondiale e due grandi match. Angelini non si nasconde e nel post, dopo aver annunciato i nomi e gli incontri, ammette che il prossimo evento "sarà l’incontro più importante della mia vita". Ora non resta altro che attendere ulteriori aggiornamenti, quali la location specifica e le date degli incontri. Intanto, una notizia del genere sottolinea come la Bare Knuckle Fighting sia in costante crescita, sotto tutti gli aspetti, anche nel nostro Paese.
David Feldman, presidente della Bare Knuckle Fighting Championship, è riuscito in un’impresa non da poco quando nel 2018 il Wyoming ha legalizzato il tutto. Per chi non lo sapesse, negli Stati Uniti è vietato combattere a mani nude dal 1889. Quello fu l’anno in cui si assistette all’ultima sfida per il titolo senza guantoni. Sul ring c’erano Jake Kilrain e John Lawrence Sullivan. Ed erano davvero altri tempi… considerando che la vera e propria battaglia durò settantacinque round e vide la vittoria di un estenuato John Lawrence Sullivan. A quei tempi si combatteva ancora con le regole del London Prize Ring datate 1743. Sarà nel 1885 che avverrà il cambiamento e tale regolamento verrà soppiantato dalle cosiddette dodici regole del Marchese di Queensberry (ovvero le attuali regole del pugilato) che prendono nome dal proprio inventore e che avevano come obiettivo il rendere la boxe meno brutale.
Senza aprire il discorso dell’illegalità che in passato ha afflitto in alcuni paesi la boxe – e di come alcuni incontri a mani nudi siano ancora considerati illegali – ora invece questa modalità di sfida ha il suo campionato. Le regole sono espresso nel sito ufficiale della lega e prevedono tra le altre: la possibilità per i pugili di fasciarsi polsi, pollice e medio della mano; i combattimenti durano due minuti per round e ogni incontro prevede cinque round; nessuna garza o nastro adesivo può essere utilizzato entro un pollice di distanza dalle nocche; unico colpo consentito è il pugno chiuso e non si colpisce l’avversario a terra; una volta a terra il fighter ha dieci secondi per rimettersi in piedi, altrimenti l’arbitro fischierà la fine del match; per quanto riguardo l’abbigliamento, ogni combattente deve indossare una protezione per l’inguine, calzoncini da boxe e scarpe da boxe o wrestling. E soprattutto la regola finale: Tutti i combattenti devono dare il 100% e comportarsi con la massima sportività.