Ha suscitato grande meraviglia il ritrovamento dei resti romani restituiti dalla terra sotto Sarsina, presso Forlì-Cesena: si tratta di un tempio tripartito risalente al I secolo a.C., con vicino alcune strutture altomedievali. La cittadina deve alla romanità anche un altro suo tratto storico importante, che l'ha resa famosa: a Sarsina nacque il celeberrimo commediografo Plauto, padre della letteratura latina.
Le attività sul sito archeologico, dirette dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, hanno riportato alla luce un'antica struttura quadrangolare, che con ogni probabilità più di 2000 anni fa svolgeva la funzione di tempio.
Grazie alle analisi dell'archeologa Romina Pirraglia, funzionaria della Sopraintenza finanziata dal Ministero della Cultura, è stato possibile comprendere con maggiore precisione quale dovesse essere la funzione di questo spettacolare edificio sepolto dal tempo. Si doveva trattare di un Capitolium, ossia di un tempio dedicato alla Triade Capitolina, ossia agli dei Giove, Giunone e Minerva.
Purtroppo, il trascorrere di molti secoli non ha lasciato del tutto intatto il sito: dell'antica struttura rimane solo il podio, rivestito con lastre di marmo, e un sistema di scolo delle acque. Ma i resti ci parlano anche di epoche successive alla dominazione romana, di cui si scorgono tracce di riusi successivi con sepolture e focolari.
Con ogni probabilità, il sito doveva essere praticato già dalle popolazioni umbre, tanto che permangono alcune tracce in loco di un antichissimo insediamento databile aumento al IV secolo a.C.
La reazione del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il cui Ministero ha finanziato le operazioni di scavo presso Sarsina, non si è fatta attendere. Il Ministro ha parlato di un «importante contributo alla nostra comprensione del passato», nella speranza che il nuovo ritrovamento possa avere «implicazioni significative» alla ricerca archeologica in Italia.
Sangiuliano parla infine di un «tesoro archeologico» di grande rilievo, che molto dice, secondo il Ministro, su quanto si sta facendo per dare nuovo impulso con nuove ricerche alla cultura italiana.
Sulla scoperta si è espresso anche il Direttore generale ABAP, Luigi La Rocca, il quale ha commentato con orgoglio quanto fatto a Sarsina:
Infine, tocca alla Soprintendente ABAP, Federica Gonzato, delineare i percorsi di visita e formativi che prenderanno il via a partire dal nuovo rinvenimento: