John Isner ha annunciato il ritiro: ecco la storia del tennista che giocò la partita più lunga di sempre
Wimbledon 2010: è il 22 giugno e qualche minuto dopo le diciotto, sul campo d'erba del torneo inglese si sfidano John Isner e Nicolas Mahut. I due tennisti non sanno che quella sfida - valida per il primo turno della competizione - finirà il 24 giugno e verrà consegnata ai posteri come la partita di tennis più lunga di sempre. La partita infatti durerà 11 ore e 5 minuti. La sfida inizia con il primo set vinto da Isner per 6-4 e il secondo dall'avversario francese per 6-3. Al tie-break del terzo set vince il francese, mentre nel quarto, giocato per più di un'ora, sempre al tie-break c'è il pareggio dello statunitense. Qualche minuto dopo le nove, con il sopraggiungere della sera, la partita viene sospesa. I due si ritrovano quindi il giorno, poco dopo le due di pomeriggio e anche a questo giro, la battaglia è interminabile. Passate sette ore i due sono ancora in parità e quando torna ancora una volta il buio, il match slitta al giorno successivo. La partita ormai è sulla bocca di tutti e assume dimensioni romanzesche. Peccato però che il terzo giorno, non venga accetta la proposta di giocare la partita nel campo centrale. Si ricomincia prima della quattro di pomeriggio, dal 59 pari. Isner si aggiudica il game del 60-59 conquistando l'ace numero cento della battaglia. Colpo dopo colpo, al quinto match point l'americano trionfa per 6-4, 3-6, 6(7)–7, 7–6(3), 70-68. Finisce così la partita più lunga della storia del tennis.
''E' uno spettacolo stupendo, mi sarebbe piaciuto esserne parte'', commentò in quell'occasione un certo Roger Federer, mentre un altro monumento del tennis, un certo John McEnroe (allora commentatore della sfida), dichiarò alla BBC prima della parte finale della sfida: "Devo ammettere di essere orgoglioso di poter assistere alla grande performance di Isner e Mahut: la loro condizione fisica e la voglia di non mollare sono sorprendenti. Spero che domani l'Organizzazione del torneo voglia programmare la continuazione del match sul Campo Centrale. Sarebbe un segno di grande rispetto verso il loro impegno e sono certo che anche il pubblico apprezzerebbe la scelta. Ma ho la sensazione che sia arrivato il momento di cambiare le regole che decidono le sorti del quinto set: dovrebbe esserci un limite a tutto e il tiebreak sarebbe la scelta migliore."
Dopo aver ricordato questa pagina storica del tennis, proseguaimo scrivendo dall'annuncio condiviso poche ore fa da John Isner sui suoi social. Il tennista infatti con questo tweet ha comunicato il suo ritiro dal tennis.
After 17+ years on the @atptour, it’s time to say goodbye to professional tennis. This transition won’t be easy but I’m looking forward to every second of it with my amazing family.
The @usopen will be my final event. Time to lace ‘em up one last time
Il tennista statunitense, nato a Greensboro il 26 aprile 1985, ha deciso quindi di chiudere la sua carriera lunga diciassette anni in casa, con l’ultimo grande slam della stagione. Long John – soprannome dovuto ai suoi più di due metri d’altezza – negli anni di attività ha vinto ben 16 titoli ATP in singolo. Tra questi il Miami Open 2018, unica vittoria raggiunta nei Masters 1000. Grazie proprio alla vittoria di Miami e a semifinale di Wimbledon nel 2018 Isner raggiunge la posizione più alta nella classifica ATP: ovvero l’8º posto in singolare datato 16 luglio. Ma altri trofei giunsero dalla sua carriera in doppio, vincendo ben otto tornei del circuito, compresi cinque Masters 1000. Adesso, non più giovanissimo e alla luce di un periodo lontano dai momenti più gloriosi della sua storia tennistica, Long John ha deciso di chiudere – magari scrivendo l’ultima pagina importante – agli US Open 2023.