Nel contesto di un'anomala ondata di calore che ha investito l'intera penisola, raggiungendo persino i 14 gradi a 3.343 metri di altitudine sulla Punta Penia, il livello di attenzione è salito in modo significativo per le autorità della Protezione Civile, preoccupate per l'alta quota delle Dolomiti: nuove missioni sorvolano la Marmolada, utilizzando elicotteri e nuove tecnologie (tra cui il nuovissimo radar) per studiare il ghiaccio ed evitare il ripetersi di tragedia come l'anno scorso.
In risposta al caldo fuori stagione e al conseguente innalzamento del limite di zero termico a oltre cinquemila metri, la settimana ha visto un'intensificazione dei sopralluoghi tramite elicottero nell'area che si estende dalla Val di Fassa alla Val Cordevole, abbracciando il vasto massiccio dolomitico.
Lo scopo principale di questi sorvoli è il monitoraggio delle condizioni del ghiacciaio, con un'attenzione particolare alla presenza di acqua liquida all'interno dello stesso. Un obiettivo cruciale, sia per prevenire il ripetersi di tragedie passate, come il crollo avvenuto lo scorso luglio che ha causato la morte di 11 persone, sia per acquisire dati fondamentali per la comprensione della dinamica del ghiacciaio.
L'utilizzo di uno strumento avanzato, il "Ground penetrating radar", operato dal Remote Sensing Laboratory del dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell'Università di Trento, ha consentito di raccogliere informazioni preziose riguardo alle condizioni termiche del ghiacciaio e all'eventuale presenza di acqua al suo interno.
La Protezione Civile del Trentino ha affermato che questo monitoraggio viene condotto in condizioni termiche che rappresentano il massimo contenuto di acqua nel ghiaccio. Questa iniziativa, avviata nel mese precedente, ha già portato a risultati significativi, ma la comprensione completa richiede ulteriori indagini.
Una terza campagna di monitoraggio è in programma durante la stagione invernale, quando le temperature saranno tali da garantire l'assenza di acqua nella massa ghiacciata. L'analisi congiunta dei dati raccolti in queste tre campagne fornirà informazioni cruciali sulla struttura interna del ghiacciaio, contribuendo a valutare la sua stabilità e la possibile presenza di accumuli d'acqua sotto la superficie.
In un'ottica di sicurezza, le autorità hanno diffuso un'allerta per gli escursionisti, sottolineando la necessità di evitare zone interdette o percorsi non segnalati, oltre a considerare i rischi associati a temporali e fulmini. L'area di alta pressione attesa non elimina tali minacce, pertanto consultare il bollettino meteo prima di intraprendere qualsiasi viaggio è fortemente consigliato.