"Anche un solo morto sul lavoro è troppo": parola di Matteo Salvini, intervenuto in Aula alla Camera per l'informativa urgente sulla tragedia di Brandizzo.
Proprio per fare luce sul drammatico episodio, il ministro delle Infrastrutture ha nominato nei giorni scorsi una commissione ministeriale. Sarà guidata dal presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa. Ad affiancarlo, tra gli altri, le direzioni generali competenti e l'Ansfisa.
Nonostante l'importanza di andare in fondo alla questione, un dato di fatto: nulla restituirà i cari alle famiglie. Ciononostante, spiega Salvini, "le responsabilità che emergeranno non potranno rimanere impunite".
Spuntano intanto quattro nuovi indagati per l'incidente ferroviario di Brandizzo. Si tratta di quattro dirigenti della Sigifer, l'azienda di Borgo Vercelli nella quale le vittime erano impiegate. Nel registro degli indagati c'erano già altre due persone: l'ipotesi di reato avanzata dalla Procura di Ivrea è quella di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario.
In diretta da Montecitorio, il vicepremier ci tiene comunque a sottolineare come Rfi sia "uno dei posti migliori in Europa sul ranking del numero di incidenti sul lavoro".
A questo punto c'è bisogno di capire quali siano state le anomalie decisive nella morte dei cinque operai, avvenuta lo scorso 30 agosto.
Non una questione di velocità, dunque, con la ditta Sigifer che "aveva già operato sulla stessa linea nei giorni precedenti".
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