Daniela Santanchè ancora a rischio guai, dopo che la procura di Milano ha chiesto il fallimento della società Ki Group, che la ministra ha gestito insieme all'ex compagno Caio Mazzaro fino al 2022. A riferirlo è La Repubblica, che rivela nuovi problemi giudiziari per l'imprenditrice, già nell'occhio del ciclone dopo il caso Visibilia.
La società del cibo biologico, di proprietà del gruppo Bioera, ha visto entrare in maggioranza Santanchè e Mazzaro nel 2014. Ad oggi, alcuni dipendenti denunciano di non aver ricevuto il Tfr dopo il loro licenziamento. Per non parlare di quei fornitori andati in fallimento per i mancati pagamenti.
Ciononostante, si legge nella nota firmata dai pm Luigi Luzzi e Giuseppina Gravina, "sia Santanchè sia Mazzaro hanno ricevuto emolumenti per milioni di euro in qualità di componenti dei cda del gruppo".
Le rassicurazioni della ministra in Senato in merito al pagamento del Tfr e al salvataggio della società non sono bastate. La procura milanese ha infatti bocciato la richiesta di concordato con i creditori presentata da Ki Group. I giudici hanno così chiesto il fallimento per tutto il gruppo.
La nota dei pm di Milano, ripresa dal quotidiano diretto da Maurizio Molinari, fa chiarezza sul concordato presentato da Ki Group. Una procedura che non vedrebbe "rispettate le condizioni di accessibilità allo strumento del concordato semplificato".
Nel mirino della procura il necessario intervento di Bioera per salvare Ki Group, quantificato in 1,6 milioni di euro, giudicato sprovvisto di "alcuna garanzia".
Bioera, sottolineano i magistrati, è "gravata da una perdita di 5,3 milioni", come si evince dall'ultimo bilancio.
Per questo i pm chiedono l'avvio della procedura fallimentare per tutte le società del gruppo, Bioera e Ki Group.
In difesa dei suoi assistiti è intervenuto anche il legale dei dipendenti che attendono ancora il loro Tfr. L'avvocato Davide Carbone parla di "vane promesse" da parte della ministra nel suo intervento in Senato.