26 Sep, 2023 - 11:54

Dichiarazione dei redditi sbagliata: l'Agenzia delle Entrate invia ...

logo tag24

I tentativi di truffa online stanno diventando oggigiorno sempre più sofisticati e frequenti. L’Agenzia delle Entrate ha recentemente rilevato nuovi tentativi di frode, che si stanno diffondendo attraverso diverse piattaforme di comunicazione, mettendo a rischio la sicurezza dei dati sensibili dei contribuenti. Una nuova truffa riguarda una presunta dichiarazione dei redditi sbagliata: la truffa parte tramite phishing, ma attenzione anche alle chiamate telefoniche (l’Agenzia delle Entrate non chiama mai per telefono).

Dichiarazione dei redditi sbagliata? La truffa che mette in mezzo l’Agenzia delle Entrate

I malintenzionati stanno adottando svariati metodi per raggiungere le loro vittime, dall’utilizzo di e-mail fasulle alla simulazione di chiamate telefoniche e messaggi su WhatsApp. Queste comunicazioni fraudolente spesso contengono informazioni erronee, come supposti errori nelle dichiarazioni dei redditi del 2023, e mirano ad ottenere dati personali o, nei casi più gravi, somme di denaro dai destinatari ignari.

Gli avvisi dell’Agenzia delle Entrate

Per contrastare questi tentativi di truffa, l’Agenzia delle Entrate ha prontamente emesso avvisi, pubblicati sul proprio portale istituzionale, al fine di sensibilizzare i contribuenti e fornire loro le informazioni necessarie per evitare di cadere in queste insidiose trappole digitali. L’Agenzia sottolinea l’importanza di non seguire le indicazioni fornite nei messaggi sospetti e di non cliccare su eventuali link. In caso di dubbio, è possibile consultare la sezione Focus sul phishing presente sul sito dell’Agenzia o contattare direttamente l’ufficio competente.

Dichiarazione dei redditi sbagliata: come riconoscere la truffa

Le false comunicazioni possono presentare diversi elementi distintivi che le rendono riconoscibili, come la presenza di errori grammaticali, l’utilizzo di loghi falsificati e minacce di recupero crediti. Inoltre, spesso contengono richieste di invio di documenti personali e propongono soluzioni immediate per risolvere presunti problemi fiscali, come l’istituto del ravvedimento operoso.

Le tematiche utilizzate nei messaggi truffaldini sono varie e spesso riguardano la sospensione di pagamenti, errori nelle dichiarazioni dei redditi e mancati versamenti. Alcuni messaggi fanno riferimento a possibili anomalie relative a periodi di imposta precedenti e invitano i contribuenti a regolarizzare la situazione, proponendo soluzioni come il pagamento di somme dovute con sanzioni ridotte.

La condivisione di informazioni e esperienze tra i contribuenti può rivelarsi un valido strumento di difesa collettiva. La sensibilizzazione e la diffusione di consapevolezza sulle pratiche truffaldine contribuiscono infatti a creare una rete di protezione sempre più efficace e a prevenire futuri tentativi di frode.

Come funziona l’attuale truffa della dichiarazione dei redditi sbagliata

In tempi recenti, molti contribuenti hanno ricevuto messaggi di posta elettronica sospetti, apparentemente dall'Agenzia delle Entrate. Queste email, con l'oggetto Foglio prospetto AGE, informano il destinatario di un blocco di pagamento, chiedendo l'inoltro della dichiarazione dei redditi per risolvere la situazione. L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che si tratta di tentativi di truffa e che le e-mail non provengono da canali istituzionali, consigliando di non rispondere alle richieste.

Questi attacchi non sono novità, l'Agenzia delle Entrate ha segnalato varie forme di frodi e furti di dati nel passato. Tramite comunicazioni false, i malintenzionati cercano di sfruttare la credibilità degli enti istituzionali per accedere ai dati bancari degli utenti. Le truffe, spesso, riguardano messaggi circa rimborsi fiscali e contengono link truffaldini. L’ente consiglia di cancellare immediatamente queste comunicazioni, evitando di cliccare su link sospetti.

Truffa non solo via e-mail: attenti anche alle chiamate e ai messaggi WhatsApp

Oltre alle email, i contribuenti hanno segnalato ricevere chiamate e messaggi WhatsApp fraudolenti. In questi, viene richiesto il pagamento di imposte inesistenti, relative a operazioni di trading online o criptovalute. Alcuni messaggi includono anche documenti con il logo falsificato dell’Agenzia delle Entrate e minacce di recupero credito. L'Agenzia avverte che questi messaggi possono contenere errori grammaticali e di punteggiatura, segnali che non sono comunicazioni ufficiali, e raccomanda di non rispondere e di non fornire dati personali.

AUTORE
foto autore
Daniele Sforza
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE