I carabinieri di Avola, un comune nei pressi di Siracusa, hanno salvato un 40enne che ha tentato il suicidio nella propria abitazione. L’uomo era al momento agli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico: a suo carico c’è un’accusa di violenza sessuale. È stato però sventato il peggio grazie al tempestivo intervento delle Forze dell’Ordine, avvisate dallo stesso uomo appena prima di compiere il gesto.
Il puntuale intervento dei Carabinieri, che hanno fatto irruzione nell’appartamento dell’uomo, ha sventato il tentativo di suicidio. L’intento del 40enne era quello di togliersi la vita utilizzando il cavo di un’antenna. Nella chiamata fatta al numero di emergenza egli avrebbe ribadito ancora una volta la sua innocenza, dichiarandosi vittima di un errore giudiziario. Guardando alla situazione italiana, il numero degli sbagli non sono pochi: dal 1991 al 2021 sono stati in tutto 30mila, con una media di poco meno di 1000 all’anno. Errori che costano carissimo agli innocenti ingiustamente condannati e allo Stato, poi chiamato a risarcire per gli errori commessi, con una spesa pari a circa 29 milioni di euro annua.
Poco dopo la chiamata ricevuta dall’uomo, le Forze dell’Ordine si sono recate immediatamente nei pressi della sua abitazione e qui hanno notato subito un corpo penzolare dal balcone dell’appartamento. È stata tempestiva l’irruzione nella casa per tentare di scongiurare la tragedia, evitata sempre dai carabinieri del siracusano anche nell’agosto scorso, che hanno prontamente soccorso una donna e la figlia cadute dal balcone di casa.
Nel caso odierno, uno dei due agenti ha tenuto sollevato l’uomo per evitare che il cappio stringesse ancora di più, permettendo così all’altra di tagliare il cavo. Sono poi stati chiamati i soccorsi e l’uomo è stato trasportato nell’ospedale di zona, dove si trova attualmente.