A seguito del verdetto di oggi della Procura Federale della Federginnastica sul caso Emanuela Maccarani, a ridosso è arrivata la replica di Nina Corradini
Partiamo subito dalla parole della diretta interessata, Nina Corradini. Poichè oggi, a seguito del verdetto della Procura Federale della Federginnastica sul caso Emanuela Maccarani, a ridosso, è arrivata la sua replica, riportata dall'ANSA:
"Prendo atto della decisione del Tribunale sportivo, che purtroppo non mi sorprende"
La Corradini ha poi proseguito dichiarando che:
"Scoprire che gli abusi subìti da me, Anna Basta e le altre vengono giustificati come "eccesso d'affetto", mostra in maniera inequivocabile la distanza tra le atlete e l'organo che dovrebbe garantire la loro tutela"
Questo il commento dell'ex ginnasta italiana nata a Roma l'8 agosto 2003 dopo gli sviluppi processuali della giornata di oggi. Stamane è arrivata infatti la sentenza del Tribunale Federale della Federginnastica, guidato da Michele Rossetti, composto dai procuratori aggiunti Lorenza Mel e Giorgio Papotti, con il procuratore Livia Rossi per la Procura Generale dello Sport del Coni: un'ammonizione a Emanuela Maccarani e assoluzione per Olga Tishina per non aver commesso il fatto. Uno sviluppo importante per un processo sportivo che nella durata di quasi un anno, ha visto quattro udienze, una milanese e tre romane.
Nello specifico, la Rossetti ha espresso l'assenza di una prova di un comportamento intenzionalmente o eccessivamente vessatorio: di conseguenza un’ammonizione, una nota di sollecito scritto a non incorrere, in futuro, in errori così come sono avvenuti. Le indagini e i successivi svilippi processuali erano nati dopo che Nina Corradini e Anna Basta avevano denunciato i presunti abusi psicologici subiti proprio dall'allenatrice della nazionale di ritmica e la sua assistente, accusate di metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità,pressioni psicologiche ai danni di alcune ginnaste con il conseguente insorgere di disturbi alimentari e psicologici. Dopo di loro, si erano aggiunto a sostenere la voce delle due ginnaste, anchea altre atlete quali Giulia Galtarossa e Sara Branciamore.
Nello specifico, la replica di Nina Corradini si riferisce a questo passaggio esplicitato nelle conclusioni del processo:
Riteniamo invece ci sia prova negli atti di un profilo di colpa a carico della Maccarani, quello di eccesso di affetto nei confronti della Basta, cercando di recuperarla, rendendola performante con l’obiettivo di portarla alle Olimpiadi, determinando invece un disagio che non mettiamo in dubbio.
Adesso, il collegio può usufruire di dieci giorni di tempo per poter depositare le motivazioni. In un’intervista al Corriere della Sera pubblicata ad inizio gennaio, Emanuela Maccarani aveva dichiarato:
L’opinione pubblica mi vede come la cattiva della storia. Come può a questo punto la Federginnastica non mandarmi via? Ma chi mi conosce sa che tipo di persona sono. Non trovo un senso ma capisco che c’è una nuova sensibilità verso body shaming, bullismo, abusi, violenza verbale. E c’è chi ha ritenuto di farci un investimento. Con i social, poi, viaggia tutto velocissimo. Vedo una regia mediatica, ora tocca alla ritmica. Ed è giustissimo occuparsene, lo stavo già facendo sotto la mia direzione tecnica.
Nel suo recente libro-memoir, uscito quest'anno a luglio, titolato "Sorridendo sempre. Ero una farfalla e mi hanno strappato le ali", Nina Corradini ha deciso di raccontare la sua storia, la sua vita prima e dopo quel 2021, anno in cui decise di lasciare quelle che fino a poco prima era stato il suo mondo, ovvero la ginnastica ritmica, e denunciare ciò che aveva subito.