Cos'è la ludopatia? Si tratta di una vera e propria dipendenza, patologica, dal gioco d'azzardo. Di solito è una battaglia che colpisce in silenzio molte famiglie.
Un nemico subdolo che può minare la salute mentale, le finanze e i rapporti. In questo articolo entreremo nei dettagli di questa dipendenza, cercando di comprendere il suo significato, identificare i sintomi e presentare opzioni di cura.
La ludopatia, o gioco d'azzardo patologico, è una condizione in cui il comportamento legato al gioco d'azzardo non può più essere controllato dalla persona coinvolta.
Il gioco diventa un impulso dominante, a tal punto da diventare il fulcro della vita. I pensieri ruotano costantemente attorno al gioco d'azzardo: il prossimo momento in cui poter giocare, la prossima grande vincita possibile, come ottenere denaro per continuare a giocare e come nascondere le perdite subite, ecc.
Questo comportamento spropositato legato al gioco d'azzardo è considerato una malattia dal punto di vista medico, e pertanto esistono criteri medici che devono essere soddisfatti per stabilire la diagnosi di "ludopatia" o dipendenza da gioco d'azzardo.
La diagnosi può essere effettuata esclusivamente da professionisti medici specializzati.
È importante notare che la ludopatia non si sviluppa improvvisamente, ma segue un processo che comprende tipicamente tre fasi:
Le cause della ludopatia sono multifattoriali e coinvolgono processi neurobiologici come il condizionamento del centro del piacere nel cervello, oltre a fattori personali come scarso autocontrollo, bassa autostima, conflitti familiari e lavorativi, eventi di vita stressanti, e altro.
Solo quando la persona perde il sostegno familiare, si trova in gravi difficoltà finanziarie e avverte l'assenza di alternative decide che è arrivato il momento di rivolgersi ad un professionista.
Anche i familiari sono coinvolti, con impatti finanziari diretti e preoccupazioni legate al comportamento del dipendente.
Il gioco d'azzardo attiva il sistema di ricompensa del cervello, generando sensazioni di piacere e desiderio di ripetere l'esperienza. La mancanza di ricompensa o di piacere causa stress.
È fondamentale comprendere che la ludopatia è una condizione complessa che richiede un intervento professionale. La sensibilizzazione e il supporto familiare sono altrettanto importanti per affrontare questa dipendenza e cercare una soluzione, ma non sono LA soluzione.
Di norma, uno psichiatra fa una diagnosi esatta della ludopatia se sono presenti i seguenti sintomi:
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Certo che esiste, ma alla base di ogni approccio terapeutico deve esserci la volontà del ludopatico.
Esistono tre approcci principali al trattamento, che possono essere utilizzati anche in parallelo tra loro:
Psicoeducazione
Il primo passo verso il miglioramento è la volontà della persona colpita di chiedere aiuto. Nell'ambito della cosiddetta psicoeducazione, le persone colpite apprendono di più sulla loro malattia e sulle possibili opzioni di prevenzione e trattamento. La psicoeducazione viene offerta anche da alcuni ambulatori di psicoterapia come terapia di gruppo.
Psicoterapia
Nella psicoterapia, le persone colpite imparano a sviluppare comportamenti sani, mantenere i contatti sociali e preoccuparsi meno del gioco d'azzardo. Imparano anche a gestire meglio i propri sentimenti e impulsi e ad acquisire strategie utili contro la voglia di giocare.
Nell'ambito della psicoterapia esistono diverse offerte terapeutiche individuali e di gruppo. Il metodo più adatto varia a seconda della persona colpita.
I terapeuti aiutano le persone a riprendere di nuovo una vita normale e ben strutturata e a migliorare la loro capacità di gestire il denaro.
Terapia medica
A supporto delle precedenti terapie, lo psichiatra può decidere di prescriverti dei medicinali. I cosiddetti antagonisti degli oppioidi o gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina possono aiutare a frenare il desiderio di giocare d’azzardo. Se le cure ambulatoriali non sono sufficienti, può avere senso la terapia in ospedale.
Le persone con una dipendenza dal gioco d'azzardo devono chiedere aiuto. Per ritornare più rapidamente alla normale vita quotidiana dopo la terapia ambulatoriale, un gruppo di autoaiuto può essere l'idea giusta.
È importante che la persona colpita impari le abilità sociali per poter partecipare nuovamente alla vita sociale senza problemi.