Il caos al Congresso ha agitato le ultime settimane della politica statunitense. Al momento il nuovo eletto è Mike Johnson, rappresentante della Louisiana e filo trumpiano.
Johnson non era però la prima scelta bensì la quarta. Prima di lui i tre nominati hanno rinunciato al momento delle votazioni, rendendosi conto di non avere sufficienti voti per la ratifica della carica.
I candidati precedenti erano Steve Scalise e Jim Jordan: il primo, repubblicano ma si posizioni ben più moderate rispetto a quelle di Donald Trump, aveva rinunciato ancora prima del voto. Il secondo, Jordan, si è ritirato dopo tre tentativi finiti nel nulla. Il ritiro è arrivato anche per il terzo nominato, solo una manciata di ore dopo la ricezione della comunicazione: si trattava di Tom Emmer.
L’ex presidente USA, Trump, ha utilizzato il suo Truth Social come megafono per esprimere le proprie opinioni in merito ai candidati alla carica di speaker ed esortare o meno al voto per loro. Si è espresso fermamente contrario alla nomina di Emmer, definito rino, un acronimo utilizzato negli States per coloro che vengono considerati finti repubblicani. Trump, infatti, lo considera colpevole di non essersi mai piegato alle sue indicazioni all’interno del partito. Ben più in linea con le posizioni dell’ex presidente USA risulta invece essere Johnson. Egli è in politica dal 2015 per la Camera dei rappresentanti della Louisiana, dove vinse le elezioni per mancanza di avversari.
Il 4 ottobre scorso si è scritta una pagina nuova nella storia degli Stati Uniti. Per la prima volta lo speaker della Camera dei rappresentanti Kevin McCarty è stato rimosso dalla sua carica, a 9 mesi dalla sua nomina. La mozione di sfiducia è arrivata dal suo stesso partito, quello repubblicano. L'accusa era di negoziazioni con i democratici per quanto riguarda lo shutdown. La destituzione è arriva dall’ala più trumpiana del partito e la mozione è passata con 216 voti a favore e 210 contrari.
Di fatto i lavori alla camera sono rimasti fermi fino alla nomina di un nuovo speaker, durata oltre 20 giorni. Sul tema era intervenuto lo stesso presidente Joe Biden, ribadendo la necessità di arrivare ad un accordo dal momento che le sfide urgenti che la nostra nazione deve affrontare non aspetteranno.
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto, nel corso della giornata di oggi 25 ottobre 2023, a Mike Johnson, il neo eletto speaker della Camera dei Rappresentanti di approvare al più presto l'invio degli aiuti necessari ad Israele e all'Ucraina. Dopo essersi congratulato con il candidato vincitore, il Presidente degli Usa ha detto: