02 Nov, 2023 - 19:18

Atletica, Massimo Stano: "A Parigi voglio divertirmi, dopo la lezione ai Mondiali di Budapest"

Atletica, Massimo Stano: "A Parigi voglio divertirmi, dopo la lezione ai Mondiali di Budapest"

"A Parigi voglio divertirmi dopo la lezione che ho preso quest’anno ai Mondiali di Budapest" ha dichiarato in diretta ad Atletica Talk Massimo Stano, toccando anche altri interessanti argomenti

Atletica, Massimo Stano: gli obbiettivi riguardo Parigi 2024 e le ultime dichiarazioni rilasciate nell'intervista ad Atletica Talk

Già la settimana scrosa, sempre sulla pagina Facebook della Federazione Italiana di Atletica Leggera, e sempre in occasione di AtleticaTalk, il format di Altetica Tv, avevamo ascoltato delle dichiarazioni interessanti di Mattia Furlani. Un saltatore deve essere anche un velocista. La velocità è la base del salto in lungo. Mi vedrete molto più spesso in discilpline come i 60 metri, i 100, i 200 metri. Arriveranno molte più gare di velocità aveva dichirato il giovane atleta azzurro, il quale, alla fine della lunga intervista, ha ribadito i piani per il futuro: Si riparte tra gennaio e febbraio, ma non con il salto in lungo. Nell'appuntamento di questa settimana, il protagonista è stato Massimo Stano. Il marciatore italiano, campione olimpico della 20 km a Tokyo 2020 e della 35 km a Oregon 2022 - senza dimenticare il record europeo - ha rilasciato delle dichiarazioni importanti riguardo i prossimi impegni e il suo futuro. Ed ovviamente, impossibile non iniziare il discorso dalle prossime Olimpiadi di Parigi 2024. I Giochi Olimpici poi a questo giro andranno in scena in una data molto speciale per il marciatore italiano: La mia gara a Parigi è il 1° agosto? È una data che va onorata, la 20 km delle Olimpiadi è il mio ‘main goal’ per la prossima stagione. Riguardo l'importante evento sportivo, Stano ha dichiarato:

virgolette
Non voglio farmi carico di pressioni, a Parigi voglio divertirmi dopo la lezione che ho preso quest’anno ai Mondiali di Budapest. Ho pensato a fare troppe cose, inseguire troppi obiettivi. Ma sono sicuro che tutto il lavoro fatto non è stato sprecato.

E sempre riguardo le Olimpiadi, il marciatore della Fiamme Oro ha dichiarato che:

virgolette
L’idea è quella di fare due gare alle Olimpiadi, con la ‘venti’ come obiettivo principale ma anche nella staffetta. Il nuovo format va a vantaggio mio e di Antonella Palmisano, anche se mi dispiace davvero tanto per gli specialisti della ‘cinquanta’ e della ‘trentacinque’ che non avranno opportunità. Andando avanti sull'argomento, Stano ha aggiunto:Credo che al mondo, a essere sinceri, poche squadre possano essere competitive come un’Italia con Stano e Palmisano: penso alla Spagna, la Cina, forse l’Australia. È un’occasione ghiotta. Possiamo portare un’altra medaglia e stavolta insieme. Per qualificarci dovremo passare dai Mondiali a squadre di Antalya a fine aprile.

Atletica, Massimo Stano: il punto della situazione sui Campionati europei di atletica leggera di Roma 2024

Ovviamente, durante l'intervista non poteva non mancare il punto della situazione sui Campionati europei di atletica leggera di Roma 2024: Ne parlavo pochi giorni fa con Maurizio Damilano, che entrò da vincitore allo stadio Olimpico ai Mondiali del 1987. Quando ho gareggiato a Pechino 2015 sono arrivato ventesimo ma l’emozione di fare ingresso in quello stadio strapieno era pazzesca. Non immagino cosa significhi entrare per primi all’Olimpico: sarebbe fantastico, perché l’Europeo è l’unico titolo che mi manca. Successivamente Stano ha parlato dell'iniziativa The Walking Stano:

virgolette
Non ho mai visto così tanti campioni olimpici insieme. Mi sembrava un’utopia, poi tutti mi hanno detto ‘sì, vengo volentieri’. Sono orgoglioso di questo progetto che ci ha permesso di raccogliere 4 mila euro per la ricerca sulla fibrosi cistica.

Nel finale poi, Stano si è concesso una parentesi personale, parlando di Sophie, sua figlia di quasi tre anni:

virgolette
Ci sarà il suo nome sulle mie scarpe da gara. Oltre a tutto il lavoro svolto con Patrick, ho vinto le Olimpiadi perché è nata lei. Ma la vittoria di Tokyo, in confronto a una figlia che ti corre incontro quando rientri a casa, non è niente.
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Alessio Belli
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