Alle prime luci di questa mattina sono scattate le manette per oltre una trentina di persone nell’area di Lecce, in Puglia. Ad occuparsi del caso sono stati i carabinieri del comando provinciale dell’area. Le indagini da loro condotte, inoltre, sono avvenute sotto la supervisione della Direzione distrettuale antimafia del luogo. Al momento sono state emanate ordinanze di custodia cautelare per 30 persone. Le accuse sono di vario titolo, dal possesso illegale di armi al traffico di droga, per tutte c’è l’aggravante del metodo mafioso.
Tutti gli indagati hanno in comune l’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso. A questo si aggiunge, a seconda dei casi, una serie di aggravanti: associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto illegale di armi da fuoco e detenzione illegale di ordigni da guerra considerati ad alto potenziale esplosivo. Le accuse poi proseguono con estorsione e danneggiamento conseguente ad aver appiccato incendi.
Il ministero dell’Interno, in collaborazione con la Direzione Centrale Servizi Antidroga, ha pubblicato un interessante report riguardo alle operazioni antidroga che vengono puntualmente svolte su suolo nazionale, operando alcune importanti distinzioni.
In primo luogo si evidenzia la differenza tra narcotraffico in Italia, le rotte internazionali e il nuovo canale sul web. In seconda istanza si fa una divisione delle diverse tipologie di droga: quando si riporta la notizia spesso non rappresenta un elemento che si ritrova nelle primissime righe, per gli inquirenti è però fondamentale per comprendere da dove derivi il flusso. Si parla perciò di contrasto all’eroina, alla cocaina, alla cannabis e alle droghe sintetiche.
Un blitz antidroga nel Nisseno aveva portato alla scoperta di un vasto giro di marijuana. Le molto più recenti operazioni condotte nella periferia romana hanno invece permesso di arrestare 21 persone, colte in un giro di spaccio molto più ampio. Sono state sequestrate, infatti, migliaia di dosi di cocaina, crack, marijuana e hashish.