Gli inquirenti hanno fatto luce su una vera e propria rete di abusi su minori tra Milano, Monza e Treviso. I giovani erano tutti compresi tra gli 8 e i 17 anni e ad essere finite in manette sono in tutto 2 persone, tra cui un conosciuto animatore di un oratorio del posto, mentre le vittime sarebbero almeno una decina.
Il modus operandi degli arrestati era differente, ma tutti si avvalevano del mezzo online, almeno in un primo momento. In molti casi fingevano di essere loro coetanei e chiedevano l'invio di materiale pornografico. In altri casi ancora l'incontro era alla luce del sole: contavano sull'ingenuità delle vittime approfittando della loro giovane età. Una volta ottenuta la loro fiducia, in alcuni contesti si è arrivati addirittura al rapporto sessuale.
Le operazioni della Polizia di Milano e i Carabinieri del nucleo di San Donato hanno unito le forze e smantellato l'intero sistema criminale. Da un lato si puntava alla produzione di materiale pornografico e dall'altro si mirava a costringere al rapporto sessuale i minori.
Le indagini sono durate oltre un anno, il tempo necessario per permettere l'acquisizione di tutto il materiale utile ad incriminarli. Due gli arrestati, un italiano originario di Cremona ed un cittadino di nazionalità ecuadoregna ma residente in Monza Brianza.
Tutto è partito dalla denuncia fatta ai Carabinieri di Peschiera Borromeo da due genitori, preoccupati dai cambiamenti di abitudine riscontrati nel proprio figlio. L'ipotesi di un adescamento su internet ha subito animato gli inquirenti, che hanno avviato le indagini scoprendo l'intera rete criminale.
Non è la prima operazione condotta dalle Forze dell'Ordine che ha permesso di scoprire una vero e proprio giro criminale dietro al possesso e alla trasmissione di materiale pedopornografico. Casi simili sono dilagati negli ultimi tempi grazie ad internet e a gruppi su alcuni social che sono difficili da rintracciare (e che, soprattutto, dopo essere eliminati possono essere ricreati). Risale a poco meno di un mese fa l'operazione Lucignolo, che ha portato all'arresto di 3 persone e ad indagini su altre 24. Sempre più spesso minori e pornografia vengono accostati e ciò imporrebbe una seria riflessione riguardo agli strumenti di prevenzione ma anche e soprattutto di supporto e aiuto per le vittime.