Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, all'interno del Congresso dei socialisti europei (in chiusura a Malaga) è chiamato a rispondere al controverso accordo tra Roma e Tirana relativo alla questione migranti. Un patto che ha causato le ire di Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico in Italia e parte del PSE in Europa.
La leader del PD ha parlato apertamente di violazione della Costituzione e del diritto internazionale. Toni decisamente meno accesi sono quelli usati da Scholz, che di fatto non prende le distanze né da Roma né da Tirana. Ha aggiunto che la Germania seguirà con attenzione lo svolgersi di questo accordo, sempre avendo presente che l'Albania diventerà presto membro Ue.
Il punto è un altro, evidenzia Scholz, che mette in luce l'obiettivo primario dell'Europa sul fronte migranti: istituire un meccanismo che funzioni, avendo la consapevolezza che nessun paese è in grado di vincere questa sfida da solo.
Parole in contrapposizione con quelle di Schlein arrivano anche da parte di un altro membro di rilievo all'interno della politica europea, Katarina Barley, la vicepresidente del Parlamento Ue:
Una dichiarazione che appare come una stoccata alla leader del PD, che precedentemente aveva utilizzato proprio il termine "esternalizzare" a proposito del tentativo di Meloni di "esternalizzare le frontiere".
La questione migranti, non è una novità, divide gli animi all'interno dell'Unione europea e anche dentro lo stesso Pse. Una posizione contraria rispetto all'accordo tra Italia e Albania arriva da Stefan Löfven, presidente del Pse, che ribadisce come non sia un metodo corretto di gestione del tema.
Molto più rigide le posizioni interne in Italia, con aspre critiche (compatte questa volta) da tutte le opposizioni. Francesco Boccia, capogruppo del PD al Senato, ha dichiarato l'accordo come contrario al diritto comunitario e soprattutto all'idea di umanità che vuole portare avanti la nostra società, definendo l'intero impiatto una mera propaganda.
La contestazione a questo accordo è tra i temi che popolano la manifestazione indetta dal PD proprio oggi, 11 novembre, a Roma. A Piazza del Popolo sfileranno tutti i big del partito, ma non solo: è atteso anche Giuseppe Conte, pronto a tendere la mano per stipulare non un campo largo ma un "campo giusto".