In Aula a Montecitorio, Antonio Tajani ha risposto al question time della Camera, con i lavori incentrati soprattutto sulla situazione in Medio Oriente. Un conflitto che sta provocando conseguenze in tutto il mondo, con notevoli ripercussioni sulla sicurezza globale.
Il ministro degli Esteri ha sottolineato che "le priorità dell'Italia sono chiare e in linea con quelle dei nostri alleati".
Il ministro ha ribadito la condanna, "con la massima fermezza", del governo ai "barbari attacchi di Hamas".
Tajani ha poi posto l'accento sulla "essenziale" necessità di "tracciare una netta distinzione tra Hamas e il popolo palestinese". Già in passato il vicepremier aveva paragonato l'organizzazione fondamentalista ai nazisti. Le "legittime aspirazioni" dei palestinesi "non hanno nulla a che vedere con i terroristi".
Tra le principali necessità c'è quella della liberazione degli ostaggi, nella quale l'Italia è "fortemente impegnata". Questi ultimi devono essere lasciati andare "senza condizioni".
"Pietra angolare" dell'approccio del governo è "un chiaro sostegno all'autorità palestinese quale unico legittimo rappresentante del popolo palestinese". Un concetto ribadito dallo stesso titolare della Farnesina la scorsa settimana al primo ministro Mohammad Shtayyeh nel loro incontro a Parigi.
Intervenendo in replica al vicepremier, il leader pentastellato Giuseppe Conte ha invitato il governo a "sospendere immediatamente le forniture di armi ad Israele". Poi la stilettata alla maggioranza.
Cambiando completamente argomento, Tajani ha poi ripreso la parola per rimarcare l'azione rapida del governo "per far fronte alle esigenze del tessuto produttivo toscano", gravemente colpito dall'alluvione del 2 novembre.
Sulla base di quanto realizzato per l'Emilia-Romagna a maggio, Tajani annuncia "un pacchetto di finanza agevolata del valore complessivo di 300 milioni di euro". Il pacchetto è costituito dall'erogazione di ristori alle imprese esportatrici delle zone alluvionate.
100 milioni di euro a fondo perduto permetteranno di compensare le perdite materiali subite: immobili, attrezzature, macchinari e scorte. Una quota di circa 200 milioni andrà a favorire la più rapida ripresa dell'export.
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