Una cena a Zagabria per definire le strategie dell'Ue nei prossimi anni: la premier Giorgia Meloni sarà tra gli ospiti del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.
L'arrivo della presidente del Consiglio al Palazzo del Governo croato è previsto per la serata di oggi, giovedì 16 novembre. Al vertice saranno presenti, tra gli altri, il primo ministro croato Plenkovic, il premier maltese Abela e quello polacco Morawiecki. Forfait dell'ultimo minuto per il primo ministro slovacco Fico, assente per impegni nel suo Paese d'origine.
Tra i punti cardine dell'incontro la politica commerciale nell'Unione Europea. La leader di Fratelli d'Italia porterà le argomentazioni italiane, secondo cui dopo il conflitto in Ucraina è sempre più necessaria un'autonomia strategica.
L'esecutiva di Roma spinge su una politica commerciale aperta, che secondo fonti della maggioranza italiana rappresenta "uno dei pilastri della sicurezza economica". L'obiettivo è "garantire e promuovere la diversificazione di approvvigionamenti e delle esportazioni per ridurre le dipendenze".
Altro tema caldo è il dossier migranti. Meloni ribadirà la necessità di un approccio "multidimensionale" al problema. L'Italia punta sull'adozione, al più presto, del nuovo patto Asilo e Migrazione. Sul fronte della dimensione esterna, sono necessarie "adeguate risorse finanziarie".
L'Europa dovrà dunque potenziare la cooperazione con i Paesi di origine e transito, allo scopo di "prevenire le partenze irregolari, rafforzare le frontiere esterne, combattere i trafficanti, migliorare il sistema dei rimpatri e ampliare canali di migrazione legale".
A proposito dell'allargamento dell'Ue a Ucraina, Moldova e Bosnia, l'Italia sostiene "con convinzione" il loro percorso di adesione. Per quanto riguarda Kiev, in particolare, resistono le resistenze dell'Ungheria.
Durante il summit con Michel, Meloni punta ad assicurare "passi in avanti tangibili" anche per l'ingresso nella Ue dei Balcani Occidentali. Una questione già affrontata a margine del suo incontro con il premier sloveno Golob. L'allargamento, ribadiscono fonti di governo, "avrà un impatto considerevole e l'Ue si deve preparare".