Più di 14mila ingressi in pronto soccorso da parte di donne presunte vittime di violenza nel 2022: sono i dati allarmanti citati dal ministro della Salute Orazio Schillaci. Un'evidenza che appesantisce del 13% il conteggio totale del 2021.
Le informazioni raccolte provengono dal sistema informativo per il monitoraggio dell'assistenza in Emergenza-Urgenza (EMUR). Una sorta di bilancio relativo al lavoro degli operatori del 118 e del Pronto Soccorso. I dati sono raccolti in concomitanza dell'evento di celebrazione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
In Italia, sottolinea il titolare del ministero di viale Ribotta, si stima che circa l'8,6% delle donne vittime di violenza che si rivolge al pronto soccorso vi acceda "più di una volta".
In un momento in cui l'Italia intera è scossa dal caso di Giulia Cecchettin urgono nuove soluzioni, nuovi punti di riferimento per le donne che hanno paura. Schillaci sottolinea il ruolo del Pronto Soccorso come "luogo dove è possibile intercettare la vittima di violenza": è qui che si cerca "il primo intervento sanitario".
Schillaci conclude ponendo sotto i riflettori un'altra vicenda di estrema attualità, quella degli episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari. Quasi 5.000 negli ultimi tre anni, ovvero circa 1.600 l'anno, i casi registrati dall'Inail: si va dalle minacce fino a lesioni più o meno gravi. E in 7 casi su 10 la vittima è una donna.