A partire dal 30 novembre 2023 arriva lo stop alla presentazione delle domande per richiedere il Reddito di Cittadinanza. La data di scadenza è stata fissata dall’Inps, precisando anche che la carta del Reddito di Cittadinanza resterà attiva nei primi mesi del 2024, al fine di permettere ai beneficiari di utilizzare gli importi accreditati.
La misura finirà per tutti il 31 dicembre, per far spazio, dal 1° gennaio 2024, al Reddito di Inclusione. In scadenza c’è anche la comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali. Per quanto riguarda, invece, la trasmissione delle domande da parte degli intermediari c’è tempo fino a 20 dicembre.
Manca poco alla fine del Reddito di Cittadinanza. Il 31 dicembre, la misura sarà abrogata passando le redini al Reddito di Inclusione, che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2024.
Per questo motivo, l’Inps ha fissato anche una data di scadenza alla possibilità di presentare nuove domande. La data di scadenza è fissata al 30 novembre. Oltre questa data non sarà più possibile presentare nuove domande per fruire della misura. L’Istituto lo ha comunicato il 24 novembre 2023, con la pubblicazione del messaggio n. 4179.
La trasmissione delle domande da parte degli intermediari, invece, è consentita fino al 20 dicembre, ma gli utenti devono presentarla agli stessi comunque entro e non oltre il 30 novembre.
L’Inps, nel suo nuovo messaggio, ha annunciato che la fruizione del reddito di cittadinanza terminerà per tutti alla fine dell’anno, anche se non siano terminate le 18 mensilità previste dalla normativa.
Tuttavia, non bisogna allarmarsi, in quanto le rate arretrate saranno comunque erogate, così come la liquidazione della somma eventualmente spettante a titolo di assegno unico, anche se non è stata presentata la nuova domanda autonoma.
I beneficiari, comunque, che presentano la domanda durante il mese di novembre, riceveranno lo stesso l’accredito della mensilità di dicembre.
Il 30 novembre non termina solo la possibilità di presentare le nuove domande per richiedere il Reddito di Cittadinanza. Come ricorda l’Inps, il 30 novembre scadono anche i termini entro cui i servizi sociali devono comunicare l’eventuale presa in carico dei nuclei familiari che cessano la fruizione del beneficio alla settima mensilità.
In origine, il termine era fissato al 31 ottobre 2023, prorogato poi al 30 novembre dal Decreto Anticipi. I soggetti presi in carico dai servizi sociali riceveranno l’accredito del Reddito di Cittadinanza fino alla fine dell’anno.
Quindi, chi ha già ricevuto la settima mensilità ad ottobre, ma non ha i requisiti per continuare la fruizione, se presi in carico dai servizi sociali riceveranno il pagamento:
Qualora, invece, non risultino presi in carico, allora non riceveranno nessun pagamento perché hanno superato il limite di fruizione previsto.
Nelle due rate di dicembre, del 15 e del 27, saranno anche corrisposti gli eventuali pagamenti arretrati, in favore di tutti quei nuclei familiari che erano stati precedentemente sospesi e che risultano presi in carico dai servizi sociali.
L’Inps ha precisato che la Carta del Reddito di Cittadinanza resterà attiva nei primi mesi del 2024, affinché i beneficiari possano utilizzare gli importi e per l’eventuale riconoscimento di erogazioni spettanti.
La Legge di Bilancio del 2023 ha disposto l’abolizione del RdC per far posto ad un nuovo strumento: l’Assegno di Inclusione. Inoltre, è già al via una seconda misura introdotta dal Decreto Lavoro, ovvero il Supporto per la formazione e il lavoro.
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