La Giunta della Regione Lazio, presieduta da Francesco Rocca, su proposta dell’assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale e agli Enti locali, Luisa Regimenti, stanzia 290mila euro per il reinserimento sociale dei detenuti, in particolare per la promozione del diritto allo studio.
La Regione Lazio, sotto la presidenza di Francesco Rocca, ha deciso di stanziare dei fondi per il reinserimento sociale dei detenuti. Si parla di un ammontare complessivo di circa 290 mila euro, che sarà destinato soprattutto ad iniziative riguardanti la promozione del diritto allo studio.
La proposta è arrivata dall'assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale e agli Enti locali, Luisa Regimenti. Circa 230 mila euro saranno spesi per il sostegno ed il miglioramento della vita affettiva e relazionale dei detenuti, al benessere psicofisico, all'incentivo delle forme di espressività, creatività e riflessione.
Le risorse saranno messe a bando tramite un avviso pubblico, all'interno del quale verranno definiti i criteri di assegnazione dei finanziamenti.
I fondi che la Giunta della Regione Lazio ha deciso di destinare per il reinserimento sociale dei detenuti saranno devoluti in particolare per la promozione al diritto allo studio di questi ultimi.
Una parte dei 290 mila euro previsti sono risorse per le Università che hanno sottoscritto il Protocollo di intesa con il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio ed il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria.
Ecco quali sono gli atenei che riceveranno i finanziamenti per la promozione del diritto allo studio dei detenuti: l'Università di Roma Tre (21.600 euro); l'Università di Tor Vergata (18.993 euro); l'Università di Cassino (10.133 euro); l'Università La Sapienza (8.000 euro) ed infine l'Università della Tuscia (1.334 euro).
Per approfondire la situazione nelle carceri ecco un intervento sul tema da parte del Presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra e un appello dei detenuti di Rebibbia per l'emergenza che riguarda la sanità nella casa circondariale di Roma.