Si è concluso dopo più di tre ore l'incontro di Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati, guidato dalla premier Giorgia Meloni.
Insieme ad alcuni membri della sua squadra, la premier ha ricevuto le organizzazioni sindacali più rappresentative nella Sala Verde della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Presenti, tra gli altri, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone.
Al centro del vertice l'intenzione dell'esecutivo di "rivedere la norma" dell'articolo 33 della manovra, in relazione alle pensioni dei medici. Un discorso che ha riacceso i riflettori sulla gestione pensionistica in generale. Si è discusso così di questo e di altri punti critici della manovra economica.
Al termine dell'incontro, Meloni ha parlato di un "confronto franco e costruttivo" con i sindacati. Argomento cardine del tavolo sulla manovra è la stretta sulle pensioni di alcune categorie di dipendenti pubblici.
A tal proposito, la presidente del Consiglio ha annunciato pensioni di vecchiaia senza penalizzazioni "per tutti, non solo per il comparto sanità".
A proposito di medici, infermieri e comparto sanitario, il governo ipotizza "un ulteriore meccanismo di tutela, in modo da ridurre la penalizzazione all'approssimarsi all'età della pensione di vecchiaia".
La leader di Fratelli d'Italia considera un "problema enorme" quello della "pensione dei giovani". Nella manovra, ha anticipato, è contenuta una norma "giusta" a favore delle generazioni più giovani.
A proposito del taglio del cuneo, Meloni sottolinea che "sarebbe bello rendere strutturale" la misura, "ma diventa difficile in questo preciso contesto".
Una chiosa sul tema della lotta alla precarietà, sul quale le organizzazioni sindacali hanno posto l'accento. Il capo dell'esecutivo ha risposto che "tutte le misure adottate sono state concentrate sui contratti a tempo indeterminato".
Le risposte del governo non hanno evidentemente soddisfatto i sindacati, che rimangono sul piede di guerra. A cominciare dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che al termine dell'incontro a Palazzo Chigi ha dichiarato che la manovra "continua a essere sbagliata".
A fargli eco anche il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, secondo cui "si conferma ancora una volta l'insensibilità alle tante richieste che vengono dalle piazze".