Filippo Turetta, estradato da pochi giorni in Italia dopo essere stato catturato in Germania, si trova ora nel carcere di Verona. Per il 22enne è in programma oggi il primo incontro con i genitori da quando si trova in stato di arresto. Normalmente non è mercoledì il giorno adibito alle visite con i familiari, ma il pm ha dato il via libera al termine dell'interrogatorio tenuto ieri da Turetta.
Il giovane, infatti, ha ammesso l'omicidio, affermando di voler pagare per quanto commesso. Al momento non è chiara la strategia che seguiranno i legali di Turetta, ma il padre della vittima, Gino Cecchettin, ha già affermato di volersi battere nel caso in cui si scelga la pista del "vizio di mente".
Durante l'interrogatorio di garanzia tenuto ieri, Turetta ha confessato ma al contempo ha lasciato intendere che l'omicidio fosse imputabile ad un "raptus" improvviso.
A questa ipotesi si oppongono fermamente i familiari della vittima, che ritengono lontana da ogni verità. I loro legali, perciò, si dichiarano pronti ad assumere periti per valutare il caso di Turetta, questo nel caso in cui la strategia difensiva dovesse basarsi sul problema di natura mentale.
Dopo la prima notte in carcere trascorsa da Turetta, l'avvocato del giovane riporta di averlo visto "provato e disorientato", ma in condizioni accettabili. Il difensore, inoltre, fa riferimento al fatto che egli si trovi in un carcere "di grande sicurezza, anche dal punto di vista della sorveglianza". L'allusione è a possibili tentativi di autolesionismo portati avanti da Turetta, oppure che altri detenuti possano prenderlo di mira.
In ogni caso, la confessione dell'omicidio è arrivata. In queste ore è arrivato l'annuncio della conclusione dell'autopsia del corpo di Giulia Cecchettin, che ora sarà riconsegnato alla famiglia per i funerali. Si terranno il prossimo sabato 2 dicembre a Padova: per l'occasione saranno installati maxi schermi nella piazza antistante e la viabilità sarà interrotta.