È iniziata all'Istituto di anatomia patologica di Padova, l'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, ora in carcere a Montorio. Per l'occasione la Procura ha nominato il medico-legale Guido Viel dell'équipe medica del professor Angelo Paolo Dei Tos. Ma all'esame prenderanno parte anche i consulenti della famiglia, Stefano D'Errico e Stefano Vanin, che hanno lavorato, rispettivamente, ai casi di Liliana Resinovich e di Yara Gambirasio ed Elisa Claps.
L'esame autoptico potrà fornire risposte sull'omicidio della 22enne, consumatosi a Vigonovo, in provincia di Venezia, l'11 novembre scorso. Alcuni elementi, infatti, restano da chiarire. Innanzitutto l'orario del decesso, avvenuto, secondo una prima ricostruzione, dopo che Turetta avrebbe aggredito Giulia in due atti di "inaudita ferocia", a 150 metri da casa e nella zona industriale di Fossò.
Poi la causa del decesso, per ora attribuita allo "shock emoraggico" determinato dalla contusione che la ragazza avrebbe riportato dopo essere stata spinta con violenza a terra. Bisognerà capire anche se il suo ex fidanzato, 22 anni a dicembre, le abbia inferto colpi o coltellate superiori a quelle necessarie a cagionarne la morte. Elemento da cui dipenderà l'eventuale riconoscimento dell'aggravante della crudeltà.
Al momento il ragazzo è accusato di sequestro di persona e omicidio volontario aggravato dal vincolo affettivo. Non si esclude però che gli vengano contestate altre aggravanti: quella della premeditazione, dei motivi abietti e dello stalking, come richiesto dai legali della famiglia Cecchettin, gli avvocati Stefano Tigani e Nicodemo Gentile dell'Associazione Penelope.
Su questi e altri dettagli si concentreranno le domande che il pubblico ministero di Venezia Andrea Petroni rivolgerà a Filippo Turetta nel corso dell'interrogatorio che si terrà oggi nel carcere di Montorio. Ai suoi avvocati, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, il 22enne avrebbe detto di voler parlare, ma non è escluso che - come ha già fatto davanti al gip Benedetta Vitolo -, si avvalga, alla fine, della facoltà di non rispondere, rilasciando delle dichiarazioni spontanee.
Per ora ha soltanto ammesso le sue responsabilità, confessando di aver ucciso Giulia. Il padre Nicola, che negli scorsi giorni insieme alla moglie Elisabetta ha rinunciato ad incontrarlo, dicendosi di non sentirsi ancora pronto - ha ipotizzato che possa averlo fatto perché colto da "un raptus".
ha dichiarato in un'intervista a "Chi l'ha visto?". Ma dai messaggi e dagli audio che il giovane inviava all'ex emerge tutt'altro: che non era un "bravo ragazzo", nonostante non avesse mai alzato le mani. Che ricattava emotivamente Giulia per costringerla a vederlo anche dopo la fine della loro relazione, minacciandola che altrimenti si sarebbe ammazzato e rinfacciandole il fatto di trascorrere "troppo tempo" insieme alle amiche e ai familiari.
La 22enne avrebbe voluto liberarsene, ma non sapeva come fare. Pochi giorno dopo l'omicidio avrebbe dovuto laurearsi. Poi avrebbe voluto dedicarsi anima e corpo alla sua passione per i fumetti e forse sarebbe anche riuscita a coronare il suo sogno di diventare un'illustratrice di libri per bambini e ragazzi.
I funerali di Giulia Cecchettin potrebbero essere celebrati martedì prossimo nella Chiesa di Santa Giustina, a Padova. L'ufficialità non è ancora arrivata: si attende la fine dell'autopsia e la riconsegna della salma da parte dell'autorità giudiziaria alla famiglia.
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